«Hai vissuto tutta la tua vita con gioia» 

L’addio a Federico Goller. Tanti ricordi e tante emozioni ieri mattina al cimitero per il funerale del 29enne morto  dopo la tragica caduta dalla ferrata del rio Salligoni. «Non c’era momento che non tu non trasformassi in qualcosa di bello»


daniele peretti


Trento. L’amore diventa disperato quando si è costretti a separarsi dalla persona amata. E allora che i ricordi, le fotografie, improvvisi spaccati di vita che tornano chissà perché in mente, aiutano a trovare quella serenità che non fa superare il dolore, ma aiuta a conviverci. Sono queste alcune delle sensazioni e dei pensieri che si sono succedute negli interventi degli amici e dei parenti che hanno accompagnato Federico Goller nel suo ultimo viaggio, nel suo funerale con rito civile che si è svolto ieri mattina al Cimitero di Trento.

Semmai dovesse esserci un’età giusta per morire, di certo 29 anni non è per nulla quella esatta, anche se Federico ha vissuto ogni momento della sua età secondo due motti che hanno caratterizzato la sua breve vita. «Memento audere semper» ha citato un suo amico ricordando la voglia di Federico di osare sempre: una scelta di vita, uno sport estremo, una scalata «poi ci si incontrava e ci raccontava con estasiamo la sua avventura. Mi ha insegnato a scalare perché voleva che superassi le mie paure e diventassi uguale a tutti gli altri».

«Vivi ogni giorno della tua vita, come se fosse l’ultimo» ha ricordato un’amica. «Questo era Federico, non c’era momento che non trasformasse in un’occasione di gioia condivisa. Giocavamo in coppia a calcio balilla e prima della partita mi diceva “ti voglio carica” me lo sono ripetuta tante volte prima di avvicinarmi al microfono, ma sentirlo dire era una cosa, pensarlo è del tutto diverso».

Poi gli amici di Romagnano, il paese dov’era nato, frequentato la scuola e la parrocchia e che di fatto non ha mai abbandonato ed anche qui tanto amici: «L’amicizia si può sfilacciare, ma poi col tempo si ricompone. Eri andato via dal paese, ma gli amici dell’infanzia non li avevi mai abbandonati ed ogni volta che tornavi era una festa».

Federico Goller è deceduto due giorni dopo la devastante caduta dalla ferrata sul Rio Salligoni. A causarla può essere stato un errore di itinerario. Un piede in fallo, la tragica caduta, la corsa dei soccorritori, l’operazione, il ricovero in rianimazione. E poi la speranza che si è spenta quando il cuore di Goller ha smesso di battere.

«Una cosa è certa, è stato un altro ricordo, non ti avevamo mai visto felice come in questo ultimo periodo. Adesso - hanno ricordato ai funerali del 29enne - quella felicità potrebbe avere una valutazione diversa, ma una cosa è certa: hai vissuto ogni momento della tua vita godendotela e facendolo godere fino in fondo, a chi ti stava vicino». Un saluto per Federico, un augurio per tutti.













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