Sanità

Sanità trentina, c’è l’accordo: 8 milioni di euro per arretrati e indennità

Soddisfatti i sindacati, ma Fp Cigl non firma il protocollo politico proposto dalla Provincia per chiudere il triennio 2019-2021 e giungere alla nuova stagione contrattuale 2022-2024



TRENTO. Per i lavoratori della sanità arriveranno gli arretrati tanto attesi, inoltre verranno riconosciute le indennità: infermieristica, tutela del malato e pronto soccorso, con i relativi arretrati. Quest’ultima, grazie al lavoro congiunto dei sindacati, verrà riconosciuta per un importo di 130 euro mensili, non solo in base alla presenza, ma anche all'assegnazione del professionista all'Unità Operativa.

È l'esito del protocollo sottoscritto dall'assessora alla Salute Stefania Segnana con Cisl, Uil Fenalt e Nursing Up. La Provincia autonoma di Trento si è impegnata ad impartire entro 90 giorni gli atti di indirizzo per dare avvio alle trattative sindacali per la realizzazione del nuovo ordinamento professionale sulla base del contratto collettivo nazionale 2019-2021 garantendo nel bilancio 2023 la somma di 1 milione di euro e impegnandosi a reperire ulteriori risorse entro il limite massimo dello 0,9% del monte salari.

Fp Cgil ha firmato per il riconoscimento degli arretrati 2019-2021 e delle indennità, ma ha detto “no” al testo proposto dall’assessorato Salute per chiudere il triennio 2019-2021 e traguardare la nuova stagione contrattuale 22022-2024. «Ci è stato sottoposto un Protocollo di intesa che, condivisibile nelle premesse che riportano in parte le richieste avanzate unitariamente, non recepisce il perno delle istanze che provengono dall’Area del personale non dirigenziale». Spiega il segretario generale Luigi Diaspro.

Contestualmente la Provincia attraverso Apran definirà i criteri di utilizzo di 5 milioni di euro delle risorse una tantum disponibili nel fondo per il riconoscimento delle progressioni economiche orizzontali del comparto sanità. Altro impegno assunto dalla Provincia riguarda la possibilità di riportare all'interno dell'azienda sanitaria i servizi sanitari e di supporto tecnico-economali/manutenzione attualmente esternalizzati, anche secondo quanto sarà previsto dal piano triennale del fabbisogno del personale. È stato poi concordato di riprendere la valutazione e la revisione delle norme che regolano il part-time e la conciliazione vita lavoro per i dipendenti del comparto.

A seguito di questi concreti impegni, che hanno portato a rendere disponibili 8,2 milioni di euro, le sigle sindacali esprimono soddisfazione per la conclusione della parte economica 2019/21, perché questo permetterà ai lavoratori di passare l'inverno più serenamente. 













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