L’insegnamento cooperativo nell’opera di don Guetti

Comano Terme. Vasto confronto sul tema cooperativistico, mediato dalla “prima radice”, ossia don Lorenzo Guetti, di cui è stata presentata la terza opera della collana guettiana impostata dalla...


Graziano Riccadonna


Comano Terme. Vasto confronto sul tema cooperativistico, mediato dalla “prima radice”, ossia don Lorenzo Guetti, di cui è stata presentata la terza opera della collana guettiana impostata dalla Fondazione Don Lorenzo Guetti. La serata promossa dalla Fondazione don Lorenzo Guetti a Comano Terme, nella sala consiliare di Ponte Arche, è servita per mettere sul piatto i principali temi della cooperazione guettiana delle origini, appunto “la prima radice”, come era nei titoli della Fondazione presieduta da Fabio Berasi.

Coordinava i lavori Michele Dorigatti, direttore della Fondazione don Guetti, con i due “pilastri” della cooperazione, don Marcello Farina, che sta rieditando l’opera “E per un uomo la terra. Lorenzo Guetti, curato di campagna”, e monsignor Giancarlo Maria Bregantini, vescovo di Campobasso e Boiano, reduce dall’esperienza nella Locride, dove ha seminato i germi della “nuova” cooperazione nella terra bruciata dalla mafia e dalla ‘ndrangheta. L’occasione era di quelle ghiotte, la presentazione della terza opera della collana dedicata a don Lorenzo Guetti, “La cooperazione rurale, Dialoghi di un curato di campagna con i suoi curaziani”, edito dalla Fondazione don Lorenzo Guetti con la presentazione di Alberto Ianes.

Appunto a Lorenzo Ianes è spettato il compito di illustrare i temi di Rusticus, lo pseudonimo dello stesso don Lorenzo Guetti: la rivoluzione felice di don Guetti, grazie alle fabbriche sociali, ossia le cooperative.

Ianes, storico d’impresa della Fondazione Museo storico del Trentino, ha curato l’edizione dei dialoghi del curato di campagna mettendone in risalto i temi d’attualità, le cooperative, la banca senza capitali, dove i soci si fanno garanti ciascuno per tutti e tutti per ciascuno “pei denari che vengono depositati alla Cassa...”, e quindi il concetto di responsabilità illimitata per la cassa rurale, “intermediaria tra chi ha i denari e chi non ne ha...”

Don Marcello Farina ha sottolineato l’attualità di don Guetti, attraverso le sue cinque “perle”: la concretezza, “mai da soli” ma insieme, la cooperazione come dono, la laicità e l’autonomia. Sono autentiche perle che il fondatore della cooperazione ha seminato sul percorso dell’uomo di ieri ma anche di oggi, sempre più attuali e imprescindibili.

Anche monsignor Bregantini era a Comano Terme per parlare della prima cooperazione, quella risalente propriamente a don Lorenzo Guetti, anni tra il 1890 e il 1892, ma anche degli attuali problemi della cooperazione. “La reciprocità è il grande insegnamento della cooperazione guettiana, sulla scia della populorum progressio di Paolo VI. Lo sviluppo dei popoli, in modo particolare di quelli che lottano per liberarsi dal giogo della fame, della miseria, delle malattie endemiche, dell’ignoranza; che cercano una partecipazione più larga ai frutti della civiltà, una più attiva valorizzazione delle loro qualità umane, tutto questo è la base della cooperazione attualizzata.”

Infine, Gianni Mittempergher, ideatore e gestore de “Il masetto” a Terragnolo, e Luca Riccadonna ideatore della cooperativa “Fuoco” hanno riportato le loro interessanti esperienze.













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