Valduga, Demattè, Riccardi argento agli Italiani Allievi 

Atletica. A Rieti nessun titolo per i trentini, ma sono tanti i piazzamenti incoraggianti e i record personali migliorati. Amarezza per il mezzofondista della Quercia, miglior crono in batteria


Paolo Trentini


Trento. Tre secondi posti e tanti primati personali. Si è chiusa senza titoli nazionali ma con tanti piazzamenti e risultati incoraggianti la tre giorni dei campionati italiani Allievi. Allo stadio Raul Guidobaldi di Rieti la pattuglia trentina non era troppo numerosa ma si è difesa alla grande, sfiorando anche il titolo con Simone Valduga negli 800 e portando a casa due ottimi secondi posti con Nany Demattè nei 200 e Giulia Riccardi nell’eptathlon, al riscatto dopo un periodo difficile.

Il mezzofondista della Quercia ha fatto sognare tutti, dopo aver ottenuto venerdì pomeriggio il personal best in batteria, un 1’54”27 che era anche il miglior tempo di tutte le batterie. La finale, si sa, è gara differente e nel tardo pomeriggio di sabato ha avuto ragione il bresciano Francesco Pernici, qualificato con l’ultimo tempo utile. Dopo un primo giro piuttosto lento, il ritmo cambia nell’ultima tornata con il laziale Riccardo Stalpicetti che dà il via alla lunga volata. Nel finale il favorito Perinici ha la meglio (1’55”95) ma non di molto sul gialloverde che si porta a casa il secondo posto col tempo di 1’56”50.

Non si migliora nei 400, ma ottiene un ottimo secondo posto anche Nancy Demattè. Davanti a tutte c’è la beniamina di casa Federica Pansini che è inarrivabile e si prende il titolo nazionale con autorità in 56”34. Sul traguardo il fotofinish dà ragione all’atleta trentina (57”27) ai danni della trevigiana Elena Campion. L’ultimo podio del fine settimana è, come detto, quello di Giulia Riccardi nell’eptathlon. La portacolori del Trilacum fa quello che sanno fare meglio gli atleti trentini, cioè il mezzofondo e proprio negli 800 conclusi in 2’27”47 mette in cassaforte il secondo posto. I suoi punti totali sono 4817, 174 in meno della favorita Greta Brugnolo, grazie anche alle buone prestazioni nei 200 (25”56), nei 100 stacoli (15’48) e nei salti, con 5.48 nel lungo e l’1.53 nell’alto. Il modo migliore per mettersi definitivamente alle spalle un 2019 con troppi malanni fisici che ne hanno limitato presenze e rendimento.

Oltre ai medagliati, non vanno dimenticate le rimanenti buone prestazioni. A partire dal nuovo significativo miglioramento di Giovanni Pasquini nei 200, che è sceso a 22”39, utile per la finale B nella quale però non è riuscito a confermarsi (22”53). Alessandro Gobbi lima 9 centesimi alla sua migliore prestazione nei 110 ostacoli per un 14”90 ottenuto nella finalina. Medesimo risultato per Samuele Delladio nei 400 con le barriere, sceso a 56”94 lui che in precedenza aveva 58”15. Migliora di mezzo secondo anche Sofia Trettel nella stessa disciplina chiudendo in 1’06”00. Tea Madella va vicina al suo personale nei 100 con 12”63 ma non è sufficiente per rientrare tra le migliori 16. In pedana Federico Binetti e Thomas Carpentari eguagliano il loro primato (185 centimetri per entrambi) ma non saltano la misura successiva (188) e rimangono esclusi dalla finale. In finale ci va invece Beatrice Dalledonne la quale eguaglia il suo primato (163 centimetri) ma esce alla misura successiva e si accontenta del nono posto. Anche Alessandra Bolzon eguaglia al centimetro il suo personale nelle qualificazioni del triplo (11.89) ma purtroppo non riesce a replicare la prestazione in finale e scende al sesto posto.

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