Un ex spezza il cuore all’Aquila

Chissà come sarebbe andata se la Dolomiti Energia avesse avuto la possibilità di preparare la partita con l’Olimpia Milano per tutta la settimana come da copione, se ci fossero stati due giocatori in...


Federico Casna


Chissà come sarebbe andata se la Dolomiti Energia avesse avuto la possibilità di preparare la partita con l’Olimpia Milano per tutta la settimana come da copione, se ci fossero stati due giocatori in più come Mezzanotte e Pascolo nelle rotazioni e se da queste non si fosse autoescluso Sanders con due falli antisportivi in rapida successione all’inizio del secondo quarto. Non lo sapremo mai, certo è però che l’Aquila Basket ha avuto il grande merito, nonostante tutto, di arrivare a dieci minuti dalla sirena conclusiva della partita con due punti di vantaggio su una stellare Olimpia Milano, forse meno brillante del solito ma comunque con quasi tutti i componenti al proprio posto.

Dopo tre quarti di gioco disputati in maniera quasi impeccabile dai giocatori di coach Brienza, qualcosa si è però evidentemente inceppato e i meneghini sono stati bravi ad approfittarne impartendo un “parzialone” di 13-0 a Trento, che ha di fatto messo fine ad una partita apparentemente destinata quantomeno ad un finale punto a punto. Nonostante ciò sia costato a Trento la partita non è però da cancellare però quanto di buono fatto dalla Dolomiti Energia, la cui prestazione acquisisce ulteriore valore alla luce delle recenti contingenze, inevitabilmente da considerare come una delle cause alla base di un crollo verticale come quello accusato nell’ultimo periodo.

Venendo alla cronaca, sono i padroni di casa a partire con il piede sull’acceleratore, liberando i tiratori e garantendosi primo parziale sul 10-2. Dopo il timeout di coach Brienza, Trento piega le gambe e prova ad alzare il livello in difesa, affidandosi a Williams nella metà campo offensiva e trovando poi anche con Browne e Forray i canestri che suggeriscono ad Ettore Messina di spezzare il ritmo con una pausa sul 15-12. Negli ultimi istanti del primo quarto Milano torna sul +7, mentre il secondo vede un’ulteriore crescita trentina, nonostante i numerosi falli iniziali che portano prima Milano in bonus e poi Sanders ad abbandonare la partita a causa del secondo fallo antisportivo di giornata. La Dolomiti non smette però di assillare Shileds e compagni in difesa, arrivando al primo sorpasso di giornata sul 29-30, grazie ai canestri di Forray, Williams e Browne. È proprio il portoricano ad alzare i giri del motore in attacco, garantendo ai bianconeri il vantaggio per 41-44 all’intervallo a suon di canestri e palloni smazzati.

Al rientro in campo l’Aquila Basket ha il grande merito di riuscire a tenere la testa avanti nel quarto per l’intera frazione, nonostante la grande prestazione dell’ex di giornata Shields e nonostante i problemi di falli di Williams che costringono Ladurner a scontrarsi con il colosso Hines. Milano accorcia e Trento riallunga, questo il leitmotiv della frazione guidata dai soliti noti, a cui si aggiunge Maye che finalmente scalda la mano dall’arco. A fine periodo i trentini sono in vantaggio sul 60-62. L’ultimo quarto, come detto, vede però la caduta di Trento sotto i colpi di Roll e Shields dall’arco, letali nell’approfittare della scarsa lucidità bianconera.

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