Calcio Serie D

Sembra norvegese ma parla romano: Dro, ecco De Iulis

La società gialloverde cerca di reagire almeno sul mercato: presto un difensore centrale


di Daniele Loss


TRENTO. Il Levico Terme sorride e si gode l'ottimo momento, a Dro è invece già momento per le prime riflessioni. Intanto la società gialloverde ha trovato e chiuso positivamente la trattativa con il centravanti “di peso” da posizionare al centro dell'attacco. Il centravanti laziale Andrea De Iulis è infatti ufficialmente un calciatore del Dro e presumibilmente sarà a disposizione del tecnico Max Caliari già a partire dalla sfida di dopodomani contro la Luparense.

Classe 1993, De Iulis è cresciuto nel settore giovanile dell'Ascoli: ha compiuto la trafila sino ad arrivare in “Primavera” dove ha segnato parecchi gol ma è anche incappato in una lunga squalifica: ad aprile 2013 il neoattaccante droato fu tra i protagonisti di una rissa scatenatasi al termine della sfida tra Ascoli e Pescara, ininfluente ai fini della classifica, ma assai sentita su entrambi i fronti. De Iulis, assieme ad altri giocatori, partecipò attivamente al parapiglia tanto da beccarsi uno stop di 11 mesi, poi ridotti ad otto dopo il ricorso al Coni.

Il 22enne ha poi esordito in prima squadra, totalizzando 5 presenze con la casacca bianconera e nella scorsa stagione si è trasferito in serie D alla Vis Pesaro dove ha giocato 27 partite mettendo a segno 8 reti. Il mercato in entrata del Dro potrebbe non essere concluso perché nel “mare magno” degli svincolati il presidente Loris Angeli e i suoi collaboratori potrebbero pescare un ulteriore rinforzo per il pacchetto arretrato che, nelle prime tre giornate, ha mostrato una certa fragilità, soprattutto quando attaccato in velocità. I nomi non mancano e, tra qualche giorno, la società gialloverde potrebbe anche decidere di fare un ulteriore “regalo” a Caliari, che ha sì a disposizione una rosa mediamente giovanissima ma anche di una certa qualità. Domenica, intanto, a San Martino di Lupari il Dro non potrà più sbagliare: anche la squadra veneta è reduce da una batosta (1 a 5 contro la Virtus Vecomp) e, soprattutto, è una diretta rivale dei trentini nella corsa verso la salvezza. Diretta o no che sia.

Mercato in entrata chiuso da tempo e umore diametralmente opposto per il Levico Terme, che ad Este ha dato prova di grande solidità. Intanto è ufficiale: anche la sfida contro il Belluno si giocherà sul campo di Vigalzano, in attesa che i lavori per la messa norma del “Comunale” di viale Lido vengano completati. Tempi di realizzazione? Nessuno lo sa con certezza, quello che è poco ma sicuro è che il fatto di non poter disputare le gare casalinghe sul proprio campo (che è in perfette condizioni e, soprattutto, ha misure che potrebbero mettere in serie difficoltà anche le avversarie più quotate) rappresenta un handicap non da poco per la squadra di Marco Melone.

Il Belluno, che domenica ha “inviato” Toni Tormen, ex tecnico e direttore sportivo del Mezzocorona, a visionare da vicino la squadra di Melone, è formazione d'alta classifica che, soprattutto in avanti, può contare su elementi di primissimo piano per la categoria, quali Corbanese (a segno anche mercoledì) e Duravia. Certo è che, sino a questo momento, i termali hanno impressionato per carattere e compattezza: a Mestre hanno perso ma avrebbero meritato almeno il pari, contro il Fontanafredda hanno vinto nel finale dopo essere stati per due volte in vantaggio e mercoledì ad Este, pur senza Bazzanella (il suo sarà un rientro importantissimo) e Calì (che sarà a disposizione per la sfida con il Belluno), hanno tenuto testa ad un'avversaria di grande caratura. Siamo solamente alla terza giornata, la strada verso la salvezza è ancora lunghissima e tutta in salita, ma i segnali sono molto chiari: il Dro deve cambiare subito registro, il Levico può solo migliorare.

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