La lezione di Velasco «Non fatevi prendere dall’ansia del calcio» 

“Imparare dalla crisi”: l’ex ct azzurro in cattedra assieme  a Sandro Campagna, Francesco de Angelis e Bruna Rossi



TRENTO. Negli anni scorsi a Trento è venuto spesso. Come allenatore di Modena, di Montichiari, di Piacenza... Tante volte contro Trentino Volley. Julio Velasco la realtà trentina ieri l’ha vista da un punto di vista inedito. Da relatore alla facoltà di Sociologia dell’Università di Trento della tavola rotonda dal titolo “Imparare dalle crisi: la lezione dello sport” insieme ad altri due big dello sport italiano come Alessandro Campagna, ct della Nazionale italiana di pallanuoto, e Francesco de Angelis, ex skipper di Luna Rossa.

Superare le crisi nello sport può insegnare anche a superare i momenti di difficoltà nella vita di tutti i giorni. «Se noi trattiamo i giovani come deboli saranno deboli, se invece li trattiamo da persone forti allora saranno forti – è un passaggio dell’intervento dell’attuale ct dell’Argentina – ma questo dipende da noi adulti. E poi, noi adulti, smettiamola di parlare di giovani. Perché, stringi stringi, questo comportamento è per asserire che noi siamo meglio di voi. La frase “perché io quando ero giovane...” alla fine è un passaggio per affermare una superiorità generazionale».

Concetti buoni nella vita di tutti i giorni ed in campo dove, parlando di pallavolo, gli occhi di Velasco si illuminano sempre. «Trento ha cambiato tantissimo rispetto al passato – ha spiegato – ed il tempo gioca a suo favore. Forse si doveva prevedere un po’ di più di avere delle difficoltà in questa fase iniziale. Quando si cambia tanto non è mai facile e, soprattutto, nella pallavolo a differenza degli altri sport tanti giocatori importanti arrivano all’ultimo, a pochi giorni dall'inizio del campionato, e costruire una squadra mentre si gioca non è facile. Perché poi magari non arrivano i risultati e nascono tensioni. Ma Trento non penso avrà problemi, in questo è una società modello: non si esalta quando vince e non si deprime quando perde, è una realtà molto stabile a livello emozionale». Ed il tempo, per centrare un posto nei playoff, non manca di certo. «Non dobbiamo lasciarci condizionare dalla mentalità calcistica – prosegue Julio – dove ogni domenica i 3 punti sono fondamentali. In sport come volley o basket la regular season è relativa. Grazie all’esistenza dei playoff squadre che non vanno benissimo all’inizio hanno l'occasione di mostrare il proprio valore e la Diatec potrà fare così».

Una chiacchierata a quattro, con la psicologa dello sport Bruna Rossi, davvero molto interessante. «Le crisi sono occasioni di miglioramento – ha detto Alessandro Campagna – io commisi un errore che ci fece perdere la finale dei Mondiali, ma da lì siamo ripartiti per arrivare poi a vincere l’oro olimpico a Barcellona nel 1992». «La crisi è una costante – ha detto De Angelis -, se ci si abitua ad avere a che fare con i problemi allora il problema non diventa più un’emergenza. Una crisi arriva dal mancato raggiungimento di un obiettivo, ma bisogna stare attenti a porsi obiettivi raggiungibili». (niba)

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