«L’obiettivo ora è Reggio per fare il tempo olimpico» 

Le interviste. Il valsuganotto d’adozione Ousman Jaiteh soddisfatto del 3° posto guarda avanti Il vincitore: «Tracciato davvero bellissimo». L’organizzatore: «Portiamo qua 13 mila persone»



Riva del garda. Quando sul podio di una gara arrivano le ‘gazzelle’ africane tra i cronisti è la disperazione. Pochi di loro parlano inglese, ma soprattutto lo conoscono poco.

Paul Tiongik è telegrafico, oltre che stanco: «Sono molto contento di questa vittoria, qui mi mancava proprio. Complimenti per l’organizzazione e per il tracciato davvero bellissimo».

Kimeli Hosea Kisorio è altrettanto telegrafico: «La gara mi piace molto, sono contento del mio tempo in questa corsa che è davvero impegnativa».

Per fortuna che Ousman Jaiteh parla italiano, con qualche inflessone trentina: «Sono contento, meglio del 4˚ posto dell’anno scorso. Oggi ho patito molto il mal di schiena ma volevo finire la gara a tutti i costi. Sicuramente questo tempo non mi soddisfa, potevo fare di meglio. Ora punto alla maratona di Reggio per fare il mio tempo olimpico».

Sandro Poli, l’organizzatore, potrebbe prendere Thea Heim come ambasciatrice: «Questa gara è in assoluto la più bella che abbia mai corso, e corro spesso in giro per l’Europa. Due vittorie qui sono molto gratificanti. Oggi ho provato a tenere il ritmo elevato, nel finale ho spinto ancor di più».

Loretta Bettin corre per una società bresciana, ma è di Zambana, la ricordiamo terza anche alla Marcialonga Running: «Oggi non sono partita fortissimo, poi ho alzato un po’ il ritmo ed ho tenuto bene. Lo scorso anno quarta ed oggi terza va proprio bene».

Parola all’organizzatore

Calato il sipario delle premiazioni e smontate le strutture, finalmente ecco Sandro Poli, deus ex machina della Garda Trentino Half Marathon. È il presidente, ma è uno che non si tira mai indietro, nemmeno davanti ai lavori più pesanti ed umili, è sempre al fianco dei “suoi” volontari. È un personaggio schietto, sicuramente non diplomatico e quando c’è da rimarcare qualche problema lo fa con enfasi.

«Continuo a credere che questo territorio non meriti questo grande evento. È vero, abbiamo delle buone sinergie con qualche istituzione, in primis il Comune di Arco, ma per il resto abbiamo anche ricevuto tante porte in faccia. Col nostro evento portiamo oltre 13.000 persone, tra corridori e accompagnatori, metà dall’estero. L’indotto per il comparto turistico, elaborato da uno studio di Parma, si attesta sopra i 2 milioni di euro. Non so quale evento qui nella “Busa” sappia fare di meglio. Non è una faccenda di soldi per me, ma di collaborazione. Facciamo fatica anche a trovare i volontari, pensate che noi con 350 volontari mettiamo in piedi questo ben di Dio. Riceviamo complimenti da tutti, gli stranieri sono entusiasti, vengono volentieri e poi fanno fatica a trovare ristoranti aperti. Ma a parte questo devo dire che sono molto soddisfatto. Tutto è filato liscio ed il bel tempo ci ha dato una grossa mano. Credo che ben pochi possano offrire quello che proponiamo noi. Il lago, l’entroterra, Arco, una struttura come il Palafiere e pasta party per tutti gratuitamente, con assaggi di prodotti tipici locali e buon vino. Insomma tutto è bene quel che finisce bene».

Poi c’è l’ipotesi maratona… Sandro Poli non nasconde le proprie ambizioni: «Se qui in zona non ci sarà più la maratona potremmo pensarci. Me lo stanno chiedendo in tanti da tempo. Non avrei paura ne organizzativamente ne economicamente. Sicuramente servirebbe molta più gente, qualche sponsor in più ma soprattutto un territorio più collaborativo. Ovviamente non andrebbe a scomparire la half marathon, ma andrebbe ad integrare la proposta running. Qualche proposta da fuori Riva ci è arrivata, ora valuteremo».













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