SCUOLA

Maturità, senza un severo protocollo di sicurezza l'esame sia fatto online

Raccomandazione del Consiglio superiore Pubblica Istruzione. La ministra Azzolina: "Possibile bocciare, no al 6 politico" (foto Ansa)



ROMA. È indispensabile che venga emanato con urgenza un protocollo di sicurezza nazionale «stringente, dettagliato e prescrittivo a garanzia della salute di tutto il personale coinvolto» negli esami di Stato e degli alunni. In sua assenza o nell'impossibilità di poterne applicare le prescrizioni è «indispensabile prevedere che gli esami di maturità avvengano a distanza». È questa uno delle raccomandazioni espresse dal Consiglio superiore della pubblica istruzione, a quanto si apprende, all'ordinanza del ministero sulla maturità. 

Ieri intanto l’audizione in Commissione Cultura della Camera ha consentito alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, di ripercorrere a ritroso il complesso lavoro svolto in questi mesi con la devastante entrata in scena del Coronavirus. Con qualche aggiustamento su alcuni punti importanti.

Tra questi il cosiddetto ‘6 politico’, e le disposizioni sull’esame di terza media. Tra le altre informazioni, quelle sulle risorse stanziate per consentire il ritorno degli studenti nelle aule a settembre. «La valutazione» degli studenti «avverrà sulla base di quanto effettivamente svolto - ha spiegato - e gli alunni potranno essere ammessi alla classe successiva anche in presenza di voti inferiori a 6 decimi, in una o più discipline. Ma non sarà - ha precisato la ministra - un ‘6 politico’”. Nel caso in cui fossero ammessi alla classe successiva con votazioni inferiori a 6 decimi o, comunque, con livelli di apprendimento non consolidati sarà predisposto dai docenti un piano individualizzato per recuperare, nella prima parte di settembre, quanto non è stato appreso”. Tuttavia, ha insistito, “resta ferma la possibilità di non ammettere all'anno successivo studentesse e studenti con un quadro carente fin dal primo periodo scolastico». «Accogliendo gli appelli pervenuti - ha chiarito Azzolina - ho subito dato la mia disponibilità a concedere tutto il tempo che serve alle istituzioni scolastiche per svolgere tutto il procedimento in assoluta serenità».

Secondo una bozza di ministeriale, il procedimento dell'esame avrebbe dovuto svolgersi entro la fine delle lezioni, dunque l'8 giugno. Sulle risorse stanziate, si tratta, di quasi 1,5 mld spalmati in più anni, di cui 1 miliardo per il Fondo per gestione rientro a scuola a settembre (400 mln nel 2020, 600 nel 2021), 331 milioni per device, connettività, sicurezza, misure di protezione, assistenza medica, adattamento spazi in vista del rientro; 39 milioni per consentire esame di maturità in presenza, in sicurezza, con i dispositivi di protezione e l'igienizzazione costante degli ambienti; 80 milioni per la fascia 0-6 per coprire le mancate rette (65 milioni) e aumentare il fondo regionale (15 milioni).

Previste anche misure di semplificazione in tema di edilizia scolastica, per consentire a enti locali proprietari degli immobili di operare velocemente. In qualche modo ‘dovuta’ è stata poi la rassicurazione che Azzolina ha espresso nei confronti dei presidi. «Stiamo lavorando per far sì che non ricada tutto sulle vostre spalle a settembre. Ci saranno regole chiare, applicabili e anche flessibili rispetto alle caratteristiche di ciascun istituto».

La ministra non ha però sopito i timori dei presidi. Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, ha ribadito le sue perplessità “sulla opportunità di far svolgere i colloqui in presenza: l'età media del personale scolastico è piuttosto elevata e per espresso riconoscimento dell'Inail, i lavoratori di oltre 55 anni devono essere destinatari di particolari attenzioni nei confronti del Covid-19. È facilmente prevedibile inoltre - ha osservato ancora Giannelli - che nelle commissioni d'esame siano state inserite numerose altre ‘persone fragili’ che potrebbero legittimamente presentare istanza di sostituzione».













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