TRENTO. La “lotta quotidiana" tra automobilisti e motociclisti a Trento prosegue senza sosta. Il motivo è quasi sempre lo stesso: la caccia ai pochi parcheggi bianchi nel centro cittadino, anche a costo di mettere le auto nei posti riservati alle moto.

Uno dei punti più caldi è quello di via Torre Verde, già oggetto in passato di altre segnalazioni a “Dillo al Trentino” sia per il problema delle auto parcheggiate nei posti delle moto, sia per i posti di carico-scarico merci del vicino supermercato perennemente occupati tanto da impedire spesso ai furgoni di poter effettuare le consegne.

A scrivere una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it è stato Alfredo che è appena rientrato a casa avendo anche immortalato con una foto i posti riservati alle moto, in via Torre Verde, occupati dalle auto.

E così da una parte ha telefonato alla Polizia locale per invitare una pattuglia sul posto a comminare le multe, e dall’altra ha scritto al nostro sito per cercare di aumentare la sensibilizzazione contro questi “furbetti del parcheggio”.

LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI

«Buongiorno sono Alfredo, motociclista, pardon scooterista quotidiano, e segnalo anch'io alla vostra rubrica l'odioso trattamento riservato a noi delle due ruote dagli automobilisti indisciplinati che usufruiscono dei parcheggi a noi riservati fregandosene altamente.

Il parcheggio selvaggio è il famoso stallo di via Torre Verde, di fronte al supermercato Conad, sul quale non c'è proprio verso di poter parcheggiare una moto.

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Qualcuno dirà ma oggi pioveva dove vai in moto? Ma io devo andare al lavoro comunque e non posso usufruire dei mezzi pubblici per motivi di orario e in auto sarebbe un salasso.

La scena ritratta nella foto è di oggi, mercoledì 30 marzo alle ore 12.30. Tre furgoni ed una macchina con targa tedesca, super abbonata alla multa, che occupano tutti gli stalli riservati alle motociclette.

Segnalato la cosa alla Polizia Urbana ma tanto so che nei prossimi giorni sarà sempre così. Possibile che il Comune di Trento non riesca a risolvere il problema?», conclude Alfredo.

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