Vitalizi: 130 milioni di euro in 11 anni

E' la spesa della Regione per le pensioni degli ex consiglieri. Sempre in crescita


Maurizio Dallago


BOLZANO. Centrotrenta milioni di euro in 11 anni. È la spesa complessiva sostenuta dal consiglio regionale per pagare i vitalizi diretti e di reversibilità agli ex consiglieri nel periodo dal 2000 al 2010. Una cifra che tra l'altro risente del dato presunto relativo allo scorso anno, visto che non è ancora stato approvato il consuntivo della Regione. Intanto si amplia il fronte di quanti chiedono l'elenco dei beneficiari delle pensioni erogate dal consiglio regionale. Nomi mai usciti ufficialmente nel loro insieme.

In ordine temporale nel corso dell'estate sono state presentate le interrogazioni da parte di Maurizio Vezzali (Pdl), Pius Leitner (Freiheitlichen), Hans Heiss e Riccardo Dello Sbarba (Verdi) e Donato Seppi (Unitalia). La presidente Rosa Thaler mantiene il riserbo suo nomi, «in attesa di un parere giuridico in merito». Secondo il Garante per la privacy ai consiglieri regionali compete la possibilità di ottenere l'elenco dei beneficiari dei vitalizi.

La Thaler prende tempo e sottolinea di volere prima chiarire l'argomento da un punto di vista legale. E nella risposta all'interrogazione dei Verdi snocciola un altro spaccato sull'argomento, ovvero le spese sostenute anno per anno dal consiglio regionale per pagare le pensioni degli ex consiglieri, circa 180 in totale.  E così si scopre che la somma erogata è andata via via aumentando, dal 2000 al 2009, mentre per il 2010 il bilancio di previsione prevede una diminuzione di circa mezzo milione di euro rispetto all'anno precedente.

Ma di previsione si tratta e non di consuntivo. Si va dai 9,9 milioni del 2000 ai 10,1 del 2001, dai 10,3 del 2002 agli 11 milioni del 2003. Un crescendo continuo, passando dai 12,2 milioni del 2007 fino ai 13,6 milioni del 2009. Spese destinate a diminuire nel tempo - ma non in un futuro immediato - dato che dalla legislatura in corso - ma solo per i neo-eletti - è scattata la novità dell'abolizione del vitalizio diretto, con 3.300 euro mensili che il consigliere versa in un fondo integrativo di previdenza. Soldi che poi potranno essere ritirati a fine mandato con relativi interessi, oppure lasciati nel fondo per farli maturare e riceverli come pensione al compimento dei 65 anni d'età. Resta la spesa di 130 milioni sostenuta in 11 anni. Cifra che, grazie all'aspettativa di vita in crescita e ad un sostanziale scarso ricambio della classe politica, è destinata a rimanere alta per lungo tempo.













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