Viaggio nel labirinto dei negozi compro oro

Notevoli differenze di valutazione e di peso degli stessi oggetti. L’esercizio più generoso valuta i gioielli 1.720 euro, quello più avaro si ferma a 1.360


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Spuntano come funghi. Uno attaccato all’altro. Hanno insegne con caratteri cubitali e colori sgargianti. Promettono di comprare il vostro oro a prezzi imbattibili. Con la crisi i negozi compro oro hanno iniziato a fare grandi affari. Comprano oggetti preziosi senza troppe formalità e pagano in contanti, anche se il decreto Monti ha limitato questa possibilità a 999 euro. Per le cifre superiori, devono pagare con assegni o bonifici bancari. Ed è la prima cosa che dicono i gestori dei vari negozi sparsi per la città. Altra avvertenza da tenere presente è che i negozi dovrebbero avere una bilancia con doppio numero decimale e doppio visore, per permettere al cliente di controllare il peso dell’oro. I gestori, poi, devono chiedere i documenti di chi vende l’oro e dovrebbero tenere gli oggetti in giacenza per dieci giorni per permettere alle forze dell’ordine di controllare l’origine di quei preziosi. Per verificare come funzionano e quanto pagano, abbiamo svuotato il cassetto dell’oro di famiglia e abbiamo fatto il giro dei compro oro. I nodi sono tanti, a partire dalla valutazione dell’oro per finire con il peso, che spesso non è quello giusto. Per finire col pagamento. Nei negozi dicono che quasi tutti i clienti vogliono contanti. E’ gente che ha fretta di incassare perché non ha più soldi.

Considerando che l’oro usato viaggia a oltre 20 euro al grammo, ogni piccola differenza vuol dire bei soldi. E ieri abbiamo registrato una differenza anche di 2 grammi per gli stessi oggetti. Avevamo una collana in oro 750 del peso di 41,96 grammi, un bracciale sempre d’oro del peso di 33,86 grammi e un anello d’oro bianco con tre piccoli diamanti. Il peso totale era di 78,45 grammi. Con questo piccolo tesoro rinchiuso in un sacchetto di plastica ci siamo incamminati. Il primo negozio visitato è 24 carati Gold di via Mantova. Dentro non c’è nessuno. La bilancia ha il doppio visore e segna bene. Il peso registrato è di 78,38 grammi. Il gestore, poi, scalfisce il bracciale con un rettangolo di metallo e controlla che la polvere scaturita sia effettivamente oro. Poi emette il verdetto: «Le posso dare 1.600 euro, ma oggi. L’oro sta scendendo e già domani il prezzo potrebbe essere diverso». Già, perché in questo viaggio nei compro oro si impara che la valutazione oscilla di giorno in giorno. Ieri, ad esempio, era di 35,98 euro al grammo. Ma si tratta di oro puro. In negozio lo pagano molto meno. La valutazione va dai 20 ai 23 euro al grammo. Come vedremo poi, nelle gioiellerie tradizionali si sale un po’. Usciti da via Mantova, bastano pochi passi a piedi per arrivare in piazza Venezia. Qui c’è uno dei tanti Oro Cash della città. Per entrare si deve suonare. L’addetta chiede immediatamente la carta di identità e poi controlla la qualità dell’oro. Poi annota tutto al computer e, infine, pesa tutto insieme. La bilancia, però, non ha il doppio visore e, per sapere quanto pesa il nostro oro, dobbiamo chiedere. Il peso, comunque è giusto: 78 grammi. Un rapido conto sulla calcolatrice e si arriva sempre a 1.550euro. Poi la ragazza, forse osservando lo sguardo deluso del cliente, aggiunge: «Posso arrivare a 1.600». Anche qui, come del resto in via Mantova, i tre piccoli diamantini non vengono valutati nemmeno un euro. Questo accadrà in tutti i negozi visitati. Alcuni addirittura detraggono il peso delle pietre dal totale, visto che dicono che sono troppo piccole: «Non vale la pena fare una nuova montatura», dice qualcuno. Qualcun altro addirittura dice che sono zirconi. La prossima tappa è Oro Mida di via Malvasia. Una signora molto gentile osserva l’oro con il monocolo, poi lo pesa sulla bilancia dietro di lei. Sorridendo poi spiega: «Sono 77 grammi. Le posso dare 1.500 euro subito. Se il prezzo dell’oro dovesse salire le dò di più, ma non scendo sottom i 1.500». Poco più in là, in via Bolzano, c’è un altro Oro Cash. La ragazza dietro al vetro alla cassa segue la solita trafila. Poi calcola il valore dell’oro: « Pesa 76,50 grammi. Sono 1.390 euro». Ma poi aggiunge: «Forse sperava di più? Chiamo il mio responsabile e sentiamo cosa dice». Si mette al telefono e, dopo qualche secondo, riattacca e dice: «Facciamo 1.600». Un bel salto in avanti per un telefonata di pochi secondi. Trecento metri più avanti, già in via Brennero c’è Oro e Euro. La bilancia è a vista ed è del tipo tradizionale, con i pesi. La ragazza dietro al vetro blindato si muove con perizia e velocemente: «Sono 78,40 grammi. Le posso dare 1.550 euro. La quotazione oggi è sui venti euro al grammo». Insomma pochi passi e si perdono 50 euro pur guadagnando due grammi di peso. Stranezze dei compro oro. Tornando indietro, arriviamo al Gold Equipe di via Santa Croce.

Una signora molto professionale avverte: «Il peso è di 78,40 grammi, ma le pietre le dobbiamo togliere dal totale. Arriviamo a 78,2. Considerando che la nostra azienda valuta l’oro intorno ai 22 euro al grammo posso darle 1.720 euro». Si tratta della quotazione più alta spuntata. Poi, però, arriva la doccia fredda a meno di duecento metri, in Corso Tre Novembre, da Oro e Euro. La ragazza dietro al bancone valuta gli oggetti e toglie dal peso le pietre. Poi spiega: «Sono 77 grammi. Le dò 1.360 euro». Ovvero la cifra più bassa spuntata in tutto il giro. Ben 360 euro in meno della quotazione più alta. Una differenza che può dire molto per chi è così disperato da vendere l’oro di famiglia. Anche per il vicino Oro Cash il peso è di 77 grammi, ma la valutazione è di 1.500 euro. Per completare il tour e avere una pietra di paragone, andiamo da un negozio tradizionale, Obrelli in via San Pietro che valuta tutto il malloppo 2 mila e 200 euro. Non solo, si riserva di valutare anche i diamanti che, pure, un valore lo hanno.

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