Un parcheggio da 50 posti ricavato sotto il parco
Il progetto di «pertinenziale» è stato presentato alla Circoscrizione Centro storico I tecnici di Quadrostudio: «Un’occasione importante per riqualificare il giardino»
TRENTO. Un parcheggio pertinenziale interrato di 50 posti ricavato sotto il giardino Massimiliano I d'Asburgo, quello compreso tra ponte San Giorgio e la circonvallazione, sulla sinistra Adige. Lo studio di fattibilità è stato presentato alla Circoscrizione Centro storico Piedicastello dall’architetto Chiara Castelluzzo e dall’ingegner Giulio Ruggirello, di “Quadrostudio”, che lo hanno firmato assieme a un terzo collega, l’architetto Alessandro Franceschini.
«Ho avuto un incarico di sistemazione del parco - spiega l’architetto Castelluzzo - e ho notato la congestione di auto nelle strade che entrano a pettine da via Maccani verso di esso. È una zona di edifici di 6-7 piani che non hanno spazi adeguati per la sosta». Da qui l’idea del pertinenziale, soluzione percorsa con successo già in altre realtà cittadine. Per tradurla in realtà però è necessaria la costituzione di una cooperativa di residenti interessati ad ottenere la concessione (per 99 anni) del diritto di superficie. I costi indicativi sono di 25 mila euro per il posto auto e 30 mila per il box chiuso. Per contatti si può scrivere a info@quadrostudio.net.
«Non è solo un parcheggio, ma un’occasione per riqualificare il parco. Di questo abbiamo parlato con il Comune», aggiunge l’ingegner Ruggirello. Lo dimostra lo studio di fattibilità: «La rampa coperta di accesso e le torrette che racchiudono il prato inclinato sono gli unici elementi percepibili in superficie - viene spiegato nel documento - ma sono integrati nel disegno generale di sistemazione del parco e ne arricchiscono la configurazione con nuovi utilizzi potenziali». Le due torrette dei vani scale-ascensori «inquadrano il prato inclinato formando una quinta verso la cortina edilizia retrostante, interrompendone la vista da parte dei frequentatori del parco»: sul piano inclinato «trovano spazio alcune sedute e gradinate che consentono di guardare verso l'ampio prato libero da alberature che ben si presta a giochi di gruppo o piccoli eventi di quartiere». Il fronte interno, davanti agli edifici retrostanti, «diventa un giardino verticale grazie all'utilizzo di una struttura metallica con vasi porta-piante integrati e l'apertura di ventilazione dell'autorimessa viene mitigata dalle piante pensili». Nel complesso, l'intero manufatto, seppure di ampie dimensioni, «risulta poco invasivo e ben integrato nel parco di cui fa parte».(l.m.)