Ucraini, orgoglio e commozione
Ritrovo in piazza Duomo a Trento per ricordare le vittime della guerra
TRENTO. La comunità ucraina si è ritrovata in piazza Duomo per ricordare i morti della guerra che si combatte in patria. Un anno fa le vittime erano dieci, oggi migliaia e non solo militari, ma anche civili anziani e bambini. Con orgoglio le persone che si sono succedute al microfono hanno rivendicato il loro essere nazionaliste e patriote e di voler difendere fino in fondo la giovane indipendenza dell'Ucraina che ha solo ventitré anni.
Senza mezzi termini Angela Shnevchuk, presidentessa dell'associazione Rasom, ha parlato dell'invasione della Russia in Ucraina e come «il grande mostro - Putin - non conosca mezzi misure per affermare il suo potere. In Russia si uccidono gli oppositori, Nadiya Savchenko è ingiustamente incarcerata e protesta con uno sciopero della fame del quale in Europa sono a conoscenza in pochi. La situazione è di emergenza assoluta e c'è bisogno dell'aiuto della comunità internazionale per fermare l'invasione». Ma è stato anche ribadito un netto e deciso “ No alla guerra”, com'era riportato su numerosi cartelli.
Una piazza che si è anche commossa: giovani e meno giovani hanno pianto, commuovendosi quando si parlava di quanto succedeva nella loro terra. C'è anche un problema di comunicazione. Per gli ucraini le notizie arrivano filtrate, per i molteplici interessi economici che legano l'Europa alla Russia. «Noi stessi abbiamo difficoltà a conoscere quello che realmente sta accadendo. Purtroppo le comunicazioni non sono facili e si può restare anche qualche giorno senza avere notizie». Sono stati raccolti anche fondi per l'acquisto dell'autoambulanza usata, che Rasom vuole riuscire a comprare, per poi mandarla in Ucraina.(d.p.)