Trapianto di rene da Trento a Modena «grazie» al Frecciarossa

Per la prima volta in Italia un organo da trapiantare è stato trasportato non in aereo o in elicottero, ma in treno, sul Frecciarossa di Trenitalia. Il rene, prelevato a Trento, è stato trapiantato a Modena



TRENTO. Per la prima volta in Italia un organo da trapiantare è stato trasportato non in aereo o in elicottero, ma in treno, sul Frecciarossa di Trenitalia. Lo rende noto l'Organizzazione Centro Sud Trapianti, che ha annunciato che la rete nazionale dei trapianti ha dato ieri il via al programma nazionale di trapianto di rene in pazienti di difficile trapiantabilità (iperimmunizzati) "e già, nel corso della notte scorsa, sono stati realizzati due trapianti di rene in pazienti che attendevano da più di 10 anni e che presentavano importanti problematiche immunologiche", riferisce il professor Renzo Pretagostini, responsabile dell'Ocst presso il Policlinico Umberto I di Roma. Un primo rene, prelevato a Napoli, è stato trapiantato a Bologna in un ricevente di 47 anni ed il secondo rene, prelevato a Trento, è stato trapiantato a Modena in un ricevente di 56 anni. Il programma, fortemente voluto dal Centro Nazionale Trapianti, rappresenta un concreto passo in avanti nella risposta terapeutica offerta ai pazienti con elevatissime problematiche immunologiche e per questo in attesa da molti anni. La gestione del programma è possibile attraverso il concorso e l'operatività dei tre Centri Interregionali Airt, Nit e Ocst, che avvalendosi della collaborazione dei Centri Regionali possono selezionare, su scala nazionale, gli organi compatibili da proporre a pazienti di difficile trapiantabilità. "Il risultato raggiunto questa notte, subito dopo l'avvio del programma, dimostra l'efficienza e l'efficacia della Rete Nazionale Trapianti operativa 24/24 ore e l'ulteriore particolarità sta nel fatto che, per la prima volta, l'organo è stato trasportato da un Frecciarossa (di solito aereo), grazie alla disponibilità di Trenitalia spa di Ferrovie delle Stato. Ringraziamo le famiglie dei donatori senza il cui assenso alla donazione non sarebbe stato possibile curare questi pazienti in lista d'attesa da molti anni e Trenitalia".













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