Telefonia, gli utenti protestano 

Stop alla fatturazione a 28 giorni, ma non si sa come verranno restituiti i soldi



TRENTO. Anche dopo la delibera dell’Agcom, la questione della tariffazione a 28 giorni rimane al centro del dibattito. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha infatti disposto che quanto fatturato attraverso il sistema sopra descritto dovrà essere restituito in toto, ma il Crtcu (Centro di Ricerca e Tutela dei Consumatori e degli Utenti) di Trento non si dichiara per nulla soddisfatto, specialmente per quanto le modalità di restituzione che appaiono tutt’altro che trasparenti. Il periodo incriminato è quello dal 23 giugno 2017 al primo aprile 2018, quando la tariffazione a 28 giorni è stata nuovamente sostituita. Per questo lasso di tempo infatti, varie compagnie telefoniche hanno riscosso il canone dovuto ogni 28 giorni e non ogni mese effettivo, contribuendo così al significativo aumento delle spese su base annuale (+8,6%). L’Agcom ha recentemente stabilito che tale pratica è scorretta e ha pertanto imposto ai gestori di restituire quanto guadagnato. Sulle modalità - contesta però il Crtcu - la situzione appare però poco chiara. Non si sa infatti se la restituzione avverrà attraverso lo storno diretto in fattura oppure o attraverso la posticipazione di una delle prossime bollette. Quindi non si tratterà di un vero e proprio rimborso, ma del non pagamento del servizio per alcuni giorni. La nota mette in evidenza come alcune compagni telefoniche, per sopperire alla mancanza di introiti dovuta allo stop alla tariffazione a 28 gironi, abbiano aumentato il proprio mensile anche del 15%. Tra l’altro - si evidenzia - per i clienti che nel frattempo avessero deciso di cambiare gestore la restituzione non avverrà in automatico, ma saranno i singoli utenti a doversi attivare autonomamente, rischiando di incappare in spesse accessorie quali le raccomandate. Il Crtcu invita quindi l’Agcom a muoversi nuovemente, garantendo una maggiore tutela degli utenti.(p.g.)













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