Sindaci e opere, il duello Trento-Bolzano 

Andreatta e Caramaschi a confronto: «Ma poi la gente per la strada chiede soprattutto sicurezza»



TRENTO. Lo “sceriffo” Renzo Caramaschi (che ama dirigere, come ha fatto per lavoro tutta la vita) e il “curato di campagna” Alessandro Andreatta (il professore capace di mediare tra varie esigenze), così il direttore dei quotidiani Trentino e Alto Adige, Alberto Faustini, ieri sera a Trentino in Diretta ha presentato i sindaci di Bolzano e Trento in occasione di una trasmissione che - sulle frequenze di Rttr, con Marica Terraneo - ha messo a confronto i primi cittadini e quindi le due città capoluogo. Cominciamo dalla fine, cioè dalla domanda del direttore Faustini al sindaco Alessandro Andreatta: tornerà davvero a fare il professore? «Il prossimo anno saranno 25 anni in Comune e tornerò al mio lavoro di insegnante, continuando a fare politica fuori dalle istituzioni». E le elezioni politiche suppletive? «Non sarò in campo» ha escluso Andreatta.

In apertura di trasmissione il sindaco di Trento è intervenuto nei rapporti tra Provincia e Comune: «Con Fugatti abbiamo un rapporto molto chiaro e corretto dal punto di vista istituzionale, perché è giusto che i cittadini possano contare su questa collaborazione tra Comune e Provincia. Ma sul piano politico devo poter dire che esiste un altro pensiero. Perché è facile andare d’accordo sul Trentino che funziona bene, cioè quello che Fugatti non ha toccato per l’80-90 per cento, oserei dire. Detto questo ci sono alcune idee che la Lega ha presentato in campagna elettorale, tipiche di questo governo, di questo momento e anche del pensiero di Fugatti su cui abbiamo posizioni diverse: la sicurezza, i migranti che - ricordiamolo - sono cose differenti». Sul fronte della sicurezza Caramaschi ha ricordato che si tratta di “uno dei temi per cui la gente ti ferma più di frequente per la strada”. A Trento Andreatta ha ricordato l’intervento del Comune (dal punto di vista economico e logistico) per la partenza di corsi di lingua con l’obiettivo di favorire l’integrazione dei migranti.

Nel confronto fra Trento e Bolzano - fatto anche di cantieri che in Alto Adige sono molto più numerosi - c’è stato spazio anche per parlare della ruota panoramica che Bolzano a Natale non ha voluto e che è stata montata invece a Trento, in piazza Dante: «Avete una capacità di inventare una diatriba che non esiste» ha detto Caramaschi. «Sulla ruota ero semplicemente contrario» ha detto il sindaco di Bolzano, che però ha annunciato l’arrivo di una torre panoramica in primavera.

E sui festival- ha chiesto Faustini - come si spiega la superiorità di Trento? «Dal Festival della Montagna a quello dell’Economia si è ormai creata una tradizione - ha ricordato Andreatta - in cui si è inserito il Festival dello Sport». Una superiorità che Caramaschi ha ammesso, incolpando però la Provincia di Bolzano che non ha lavorato - come Trento - in questo senso. E poi: «Il Festival dell’Economia l’ho invidiato di nascosto».

E poi il grande tema della funivia: «Tutti mi dicono di sposare questo tema e diventare il sindaco della funivia - ha detto Andreatta - ma sono diventato sindaco nel 2009 e ho lavorato in tutti questi anni per non spaccare la città in tempi difficili. Sarò ricordato per questo».













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