Si sblocca l’impasse sulla biblioteca di Botta

Vertice di maggioranza, la giunta presenta anche il nuovo piano sociale Il sindaco Andreatta: «Non mi candido nel 2013, chi lo fa esca allo scoperto»


di Giuliano Lott


TRENTO. Dopo le indiscrezioni e le voci sempre più insistenti sulle candidature per le provinciali del 2013, il sindaco Alessandro Andreatta lancia un monito alla fine del vertice di maggioranza, nel giardino di Villa Sant’Ignazio: chi nella attuale giunta ha intenzione di correre per un posto in consiglio provinciale lo dichiari subito. «Abbiamo bisogno di andare avanti in un difficile monento di crisi, serve compattezza per prendere decisioni, in giunta e in consiglio. Io, lo dico subito, non ho alcuna intenzione di candidarmi, intendo proseguire l’impegno che mi sono assunto verso la città». La premessa apre il campo ai diversi temi affrontati durante l’incontro di giunta, presentati per sommi capi dagli assessori, senza scendere nei dettagli ancora in via di definizione.

Arriverà in consiglio il mese prossimo il progetto della biblioteca progettata da Mario Botta in piazzale Sanseverino. Molti problemi, spiega l’assessore alla viabilità Michelangelo Marchesi, sono stati risolti: l’altezza dell’edificio è stata ridotta dai 35 metri del progetto iniziale a 27. Resta invece aperto il problema dei parcheggi. Ne serve uno sulla destra orografica dell’Adige, a servizio delle Albere, del museo e della città. La proposta ora al vaglio è per un parcheggio a raso, di dimensioni più limitate rispetto alle previsioni perché non è destinato ai residenti del quartiere (già previsti nel quartiere ex Michelin).

Sui trasporti pubblici, Marchesi osserva che si è tratta di «una razionalizzazione. La nostra preoccupazione era di no n penalizzare un servizio molto importante, con alta valenza sociale. Per questo abbiamo optato per una modesta riduzione delle corse negli orari di minor richiesta, che erano sottoutilizzate, mantenendo inalterata la frequenza nelle ore di punta».

Per l’attesa società in house che dovrebbe gestire in collaborazione con Rovereto i servizi idrici dismessi da Dolomiti energia, se ne riparlerà tra una decina di giorni: la giunta è in attesa di nuovi elementi per avviare l’iter. La volontà è comunque di rispettare le scadenze previste dalla legge.

Violetta Plotegher, assessore alle politiche sociali, ha invece illustrato il progetto “Città, comunità delle relazioni”, che avrà durata almeno triennale. Si tratta di una ridefinizione dei servizi sociali, che Trento disporrà assieme ai comuni di Aldeno, Cimone e Garniga Terme, a dieci anni dal precedente piano sociale. L’indirizzo è di sviluppare lo spirito di appartenenza attraverso una responsabilità sociale diffusa, la richiesta di partecipazione ai cittadini, coinvolgendoli nelle scelte che li riguardano. Due le aree di relazione, in un percorso che parte dalla quotidianità concreta: famiglia e comunità (quartiere). Tre le aree di intervento: minori, adulti, anziani. Il proposito è di avviare una progettualità «vicina ai problemi di tutti i giorni», stimolando i cittadini a sentirsi partecipi e attivi. Non solo sostegno alle fragilità individuali, ma anche risposte alle richieste di servizi, che come sempre accade in periodi di crisi, aumentano. Va rinforzata la rete di progettualità comune e condivisa, per prevenire e sostenere le situazioni di fragilità e difficoltà. Il percorso si chiuderà nella primavera prossima, quando verrà presentato un documento di indirizzo che prevede anche un piano di sostenibilità economico-finanziaria.

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