Parte il piano antismog venerdì scattano i divieti

Stessi limiti alla circolazione dello scorso anno. Marchesi: «Rimane la deroga per gli artigiani con automezzi diesel euro 2, ma questa sarà l’ultima volta»


di Giuliano Lott


TRENTO. Parte venerdì, in coordinazione con Rovereto, il piano antismog di Trento. Le misure adottate sono le medesime dello scorso anno: tutti i giorni, esclusi sabato e festivi, dalle 7 alle 10 e dalle 16 alle 19, è previsto il blocco di tutti i veicoli euro 0 (benzina e diesel), dei veicoli diesel euro 1 (autoveicoli, motoveicoli e ciclomotori), dei motocicli e ciclomotori a due tempi euro 1 e di ogni veicolo diesel classificato euro 2, ad eccezione di quelli dotati di filtro antiparticolato omologato Fap. la raccomandazione rimane quella di usare l’automezzo privato il minimo indispensabile, mentre il Comune si impegna al rispetto delle massime temperature negli edifici di sua proprietà (18 gradi più 2 gradi di tolleranza per le attività industriali e artigianali, 20 gradi più 2 di tolleranza per abitazioni e altro). É previsto il lavaggio delle strade per evitare l'accumulo di polveri. La pulizia di vie, piazzali, marciapiedi e giardini deve avvenire solo mediante spazzamento "ad umido". Le misure restano in vigore fino al 31 marzo 2014.

Quest’anno, spiega l’assessore Michelangelo Marchesi, sarà l’ultimo con la deroga per gli artigiani, che potranno circolare (solo per lavoro) con diesel euro 2: «Considerato il momento particolare che la categoria sta vivendo in seguito alla crisi cerchiamo di non penalizzarli, ma questa sarà l’ultima deroga». Marchesi aveva proposto anche ad Autobrennero di ridurre la velocità in autostrada nel tratto che attraversa la città. «La richiesta si basa sul fatto che le emissioni aumentano in modo esponenziale all’aumentare della velocità. Chiedevamo una riduzione di 20 chilometri orari, ma ci è stato risposto che un’iniziativa simile non può essere adottata in modo autonomo dalla sola A22». Marchesi risponde anche alle critiche sugli effetti modesti che le misure antismog avrebbero sulla qualità dell’aria: «Queste misure sono servite, innanzi tutto per contenere le emissioni sull’immediato, mentre a lunga distanza hanno spinto i trentini a rinnovare il parco veicoli, optando per mezzi con emissioni più basse, come gli euro 5 e gli euro 6, che offrono prestazioni ambientali di molto superiori. Purtroppo l’Italia resta il paese con maggior numero di mezzi circolanti privati. Si investe troppo poco sul trasporto pubblico, anche in Trentino».

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