Paolino: «I politici diano l'esempio»
Gli assessori fanno molto di più
TRENTO. «Ho firmato perché condivido profondamente l'iniziativa del Trentino». Giorgio Paolino ex dirigente generale del settore sanità della Provincia ha firmato l'appello del nostro giornale per chiedere la riduzione delle indennità. Spiega che il Trentino dovrebbe dare il buon esempio: «Noi, con la nostra autonomia, potremmo essere i primi a dare il buon esempio al resto del paese anche dal punto di vista dei comportamenti e delle buone pratiche. Penso che una riduzione delle indennità sarebbe un segnale di impegno e di etica in un momento di difficoltà per tutti. Sarebbe una cosa importante e non demagogica. Ci sarebbero anche molte altre cose da fare come accorpare i Comuni». Paolino sottolinea, inoltre, che l'impegno dei consiglieri semplice non è paragonabile a quello degli assessori: «Sono convinto che gli assessori lavorino e meritino le risorse a loro disposizione. Invece le risorse per i consiglieri andrebbero parametrate in ragione di quello che fanno. Dare un segnale sotto questo profilo sarebbe una gran cosa. L'impegno richiesto a un consigliere è molto inferiore rispetto a quello di un assessore e penso che una riduzione sarebbe un segnale di etica e di sobrietà che verrebbe dato a tutta la comunità. Non si tratta di demagogia, ma di un esempio che la classe politica potrebbe dare a tutta la comunità». Paolino, però, non è per niente d'accordo con l'assessore regionale Roberto Bizzo che intende tagliare le indennità ai sindaci: «Anche in base alla mia esperienza in vari Comuni del Trentino, posso dire che l'impegno dei primi cittadini è notevole. Devono far fronte a una notevole serie di problemi delle loro comunità. Devono dare risposte concrete e velocemente. Quindi, non penso che sia giusto che le indennità dei sindaci vengano ridotte. Con tutto quello che hanno da fare». L'ex dirigente provinciale quindi si schiera per il fare, per il concreto. Ribadisce che i consiglieri devono dare un segnale di etica e sobrietà, anche in considerazione del loro impegno e delle responsabilità che hanno, rispetto a quelle degli amministratori che sono chiamati a compiti molto concreti e tangibili.