Orsetto a spasso sulla strada a Loppio

Sbucato dal biotopo si è messo a correre tra le auto per una decina di metri



MORI. Poco oltre una curva è stata ribattezzata "la curva dei rospi", chissà che il rettilineo oltre Loppio non diventi "la retta dell'orso". Perché è accaduto proprio questo, ieri mattina, a Mario Galvagni, noto a Mori per il suo impegno per l'Africa. Diretto ad Arco, si è ritrovato davanti alla macchina un cucciolo d'orso. Di tutto uno infatti si aspetterebbe, lungo una delle strade più trafficate del Trentino, alle 8 di mattino, se non di imbattersi in un orsetto. Mario Galvagni di animali, anche di grossa taglia, se ne intende: viaggia spesso in Tanzania per progetti di solidarietà internazionale, che segue con l'associazione Kusaidia.

Appassionato anche di fotografia, di animali ne ha visti tanti, e non ha avuto quindi alcuna difficoltà nel riconoscere il cucciolo d'orso, che quasi gli tagliava la strada. L'incontro è avvenuto all'inizio dell'alveo del lago di Loppio, sul rettilineo che precede le curve a fianco dell'isola di Sant'Andrea. «Ero diretto ad Arco, ed avevo appena completato una manovra di sorpasso - racconta Galvagni - quando è sbucato davanti alla macchina un cucciolo d'orso». Pelliccia nera, abbastanza in carne, era risalito dal lato destro della strada.

«Aveva le dimensioni di un grosso cane, e mi ha preceduto per circa una decina di metri. Ho immediatamente rallentato; l'orso era spaventato, correva con il tipo stile saltellante degli orsi - continua Galvagni - fino a quando non ha scantonato nuovamente in basso, verso la ciclabile ed il biotopo di Loppio». Galvagni non si è fermato, anche per il traffico. Non è da escludere che nelle vicinanze ci fosse la madre. Si era già a conoscenza della presenza di plantigradi, quest'estate, nella zona dello Stivo; la presenza così a valle, non troppo distanti da zone trafficate e abitate, è un po' una sorpresa.













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