«Oppresso dai debiti volevo uccidermi»

Antonio Pellitteri, ex imprenditore: «Ho resistito e ce l’ho fatta. Con un nuovo lavoro ho trovato la voglia di vivere»


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Oppresso dai debiti e pressato dalle banche voleva farla finita: notti insonni, risvegli da incubo, il lavoro che non c’era più, la tensione che saliva, la vergogna di non riuscire più a vivere in quelle condizioni... Fino a che un giorno si è chiuso in bagno, deciso a farla finita. Ma a salvarlo è stato il pensiero che suo figlio, che sarebbe nato di lì a poco, non gli avrebbe perdonato quel gesto: «Alla sola idea che un giorno lui potesse dire di aver avuto un padre vigliacco e incapace di agire, mi sono fermato. Ed ora eccomi qua, rinato, felice della mia vita e della mia famiglia». A raccontare la sua storia è Antonio Pellitteri, 49 anni, residente a Sant’Ilario, ex imprenditore nel settore dell’informatica ed ora operatore socio assistenziale in una cooperativa sociale.

«A distanza di anni, sentendo parlare purtroppo sempre più frequentemente di persone che si tolgono la vita per difficoltà economiche, ho voluto far conoscere la mia storia perché anche se servisse a far recedere dai propositi una sola persona, beh sarei davvero ancora più felice» dice Pellitteri. Che ancora oggi ricorda l’incubo «di quei giorni che non passavano più, delle telefonate delle banche e dei creditori sempre con il fiato sul collo: non vedevo una via di uscita, mi sembrava di dover scalare una montagna impossibile».

E come la definisce lui stesso «nella notte dell’innominato» prende una decisione: farla finita: «Quando mi sono guardato allo specchio con gli occhi gonfi per la notte insonne e con la barba da fare avevo capito che non ero più io, che avevo preso una brutta strada. Mia moglie era uscita, io mi sono chiuso in bagno perché volevo farla finita. Un pensiero fisso che mi ha tormentato per quattro ore... Poi improvvisamente il pensiero è andato a mio figlio che doveva nascere e a quel punto mi sono fermato e ho chiesto aiuto all’Alto...»

Non sapeva però ancora cosa fare, Antonio Pellitteri, senza lavoro e pieno di debiti. Ma nello stesso pomeriggio è arrivata una telefonata per un posto di lavoro da guardia giurata: «Anche se pensavo che non avrei mai fatto quel lavoro, ho capito che quelle era un’ancora di salvezza» ammette. Poi dopo sei anni una nuova attività, quella attuale, in una cooperativa sociale di Rovereto.

«Il fatto di avere una famiglia e dei figli è meraviglioso. Ho fatto esperienze nuove e belle che mi hanno aiutato a capire che nonostante tutte le difficoltà la vita è bella e va vissuta. Le mie difficoltà sono state enormi ma grazie anche a varie esperienze, dalla comunità Romena al volontariato come clown nel “gruppo del sorriso”, sono cresciuto come persone. Il mio augurio è che questo messaggio possa servire alle persone che sono nella disperazione e vogliono mollare tutto per farla finita. La mia esperienza, che vorrei mettere in un libro, mi insegna che si può uscire dalle difficoltà» spiega Pellitteri.

E cosa dice a chi medita il suicidio? «Con il senno di poi dico che non li capisco, credo ci sia sempre qualcosa per la quale vale la pena di vivere». Ma l’angoscia per i debiti e la pressione delle banche? «Dal punto di vista umano non ci siamo. Ti mettono alle strette e a loro non interessa nulla anche se sei disperato...»

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs