il dopo bressan

Nuovo vescovo di Trento, la nomina è questione di poche ore

Fitte riunioni in questi giorni in Curia. Venerdì sembrava il giorno giusto, ma si dovrebbe andare alla prossima settimana. Zani e Cilia i favoriti dai rumors


di Danilo Fenner


TRENTO. Nella teologia cattolica la pazienza è una virtù tenuta in gran conto fin dall'epoca di sant'Agostino. Una virtù che in queste settimane va adoperata a larghe mani nell'attesa della nomina del nuovo vescovo di Trento. Ma l'attesa sembra forse destinata a concludersi presto.

Potrebbe. Mai come in questi casi dobbiamo ricorrere a tutto l'armamentario della prudenza: uso generoso del condizionale, dei forse, dei se e dei chissà. Eppure, qualcosa si sta muovendo. Stavolta non le solite voci di corridoio. Sono, anzitutto, indizi corposi. Come il fatto che Vita Trentina, niente meno che il settimanale della Diocesi, stia preparando il numero straordinario con cui saluterà l'annuncio del nuovo vescovo.

Secondo indizio: il vescovo uscente proprio a partire da domani e per tutta la settimana ha un'agenda assolutamente libera da ogni impegno. Quasi fatta apposta, viene da pensare, per inserivi un impegno di assoluta rilevanza come l'annuncio e i preparativi per l'accoglienza del proprio successore.

Poi ci sono le voci, “rumors” sempre più fitti che in queste ore hanno fatto schizzare verso l'alto il “termometro” della fibrillazione interna alla Curia diocesana. Tutto è cominciato venerdì sera, quando una voce da noi intercettata dava per quasi certa la nomina “già nelle prossime ore”. Poi, quello che pareva un semplice chiacchiericcio fra sacerdoti si è trasformato in un ben più corposo mormorio fin dentro lo stesso palazzo di piazza Fiera. “Sì, è vero. Se ne sta parlando anche fra noi” ci ha confermato una fonte interna. Tanto che in un primo momento la nomina pareva dovesse essere annunciata già nella giornata di ieri, sabato. O di domani. Eventualità subito smontata dalla stessa fonte: “No, troppo presto” ci veniva assicurato. Temperatura alta, insomma, ma non altissima. “Però sembra proprio che sia questione di pochi giorni ormai”.

Nel frattempo, proviamo a cercare conferme anche più di prima mano. E chi, se non gli ambienti vaticani, potrebbe saperne qualcosa? Il Vaticano, si sa, non è sempre così impenetrabile come potrebbe apparire. E infatti, sorpresa: anche a Roma circola la stessa voce, la nomina del nuovo vescovo trentino è data come imminente. C'è da fidarsi? Se guardiamo a un caso molto recente, la risposta è sì. Alla fine di ottobre scorso, in pieno Sinodo sulla famiglia, dal Vaticano è trapelata l'indiscrezione che il nuovo vescovo di Palermo sarebbe stato un certo don Corrado Lorefice, un nome fuori da tutti i toto-vescovi che impazzavano in Sicilia. Bingo: quattro giorni dopo Lorefice viene ufficialmente annunciato.

A proposito di toto-vescovo. Molte voci si sono rincorse in queste settimane a Trento. I “vescovabili” restano quelli che il Trentino ha riportato nei giorni scorsi. Molto si è detto sul frate Francesco Patton, su monsignor Bregantini, su don Ivan Maffeis. Due nomi però spiccano su tutti: don Lucio Cilia e monsignor Angelo Vincenzo Zani. Il primo è attualmente parroco a Jesolo. Il sessantunenne sacerdote veneto ha alle spalle una biografia “pesante”: per diciotto anni infatti si è distinto come stimato rettore del Seminario patriarcale di Venezia. Monsignor Zani, segretario della Congregazione per l'educazione cattolica, bresciano di 65 anni, alle spalle ha un lungo impegno nella scuola, coi giovani, nelle varie pastorali della sua diocesi. Senza contare un dettaglio importante: Zani è “amico del Focolare”, discepolo di Chiara Lubich. Di cui proprio quest'anno ricorre il decennale dalla morte.













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