«No al raddoppio della ciclabile»

Raccolta di firme in via Dante: con meno parcheggi non si lavora più



ROVERETO. Il progetto non è stato ancora presentato ufficialmente, ma già è partita una raccolta di firme. Firme per dire no al raddoppio e allo spostamento della pista ciclabile di via Dante. Perché, dicono gli oppositori, questo significa perdere posti auto, quindi meno clienti di bar, esercizi commerciali e negozi e di conseguenza un calo nel volume di affari. Ergo: meno incasso e meno lavoro con il rischio, per far tornare i conti, di dover licenziare i dipendenti. Il progetto della nuova ciclabile di via Dante verrà illustrato la prossima settimana alla circoscrizione centro, ma ormai tutti ne parlano: tra anticipazioni di stampa, voci e indiscrezioni il progetto sembra il "segreto di Pulcinella". Dunque via Dante, a lavori finiti, si presenterà così: la pista ciclabile ora a senso unico in direzione sud-nord sul lato est verrà cancellata per essere spostato sul lato opposto raddoppiando, vale a dire diventerà bidirezionale. E gli stalli blu? Non saranno più a spina di pesce come sono ora, ma diventeranno "a cassetta" o "in linea"; si parcheggerà paralleli alla ciclabile. Questo significa che si perderanno alcuni posti. Quanti? Cinque o sei, pare, non di più.  Chi abbia promosso la raccolta di firme (un centinaio fino ad ora i contrari) non si sa, fatto sta che i moduli girano tra bar e negozi della via. Ma perché si dice no al raddoppio della ciclabile? «E' una questione di parcheggi: meno posti auto vuol dire meno clienti e quindi meno lavoro e quindi rischio di licenziare qualche dipendente» afferma un commerciante che chiede l'anonimato. Poi prosegue: «Non faccio una questione di politica, ma è stato un errore non parlare prima con chi lavora in via Dante, forse si poteva trovare una soluzione in grado di accontentare tutti. Siamo disposti ad incontrare l'assessore per valutare se ci sono alternative valide per tutti».  «Perché non lasciare la ciclabile così come è? Siamo qui da un anno - affermano al bar gelateria La Favola - abbiamo rivitalizzato questa parte di via Dante, ma ora se spostano la ciclabile ci tolgono il giardino esterno e il lavoro è destinato a crollare. Eppoi se c'è parcheggio la gente viene, si ferma e consuma altrimenti saremo costretti a ridurre il personale. Noi volevamo ampliare lo spazio all'aperto, ma con questa prospettiva non faremo più nulla».  Più cauto il farmacista Giovanni Savio titolare della Thaler: «Vediamo prima il progetto e poi parliamo. Certo è che il parcheggio è fondamentale: il Comune faccia i tre piani interrati al Follone che poi la ciclabile anche su questo lato andrebbe bene, ma in queste condizioni...».  «Non vedo l'utilità del cambiamento - afferma un barista - perché sicuramente saranno più gli svantaggi che i vantaggi. Quando tolgono posti per i parcheggi si è già visto che gli affari calano. E non è un bel momento...».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs