Metro, funivia e funicolare le grandi opere in attesa

Il Comune preme per la Trento-Malé fino al Not e per il collegamento con Povo Sul tavolo anche la partita Italcementi con il trasferimento delle scuole


di Chiara Bert


TRENTO. Due priorità le ha messe sul tavolo il sindaco nell’intervista di fine anno: prolungamento della ferrovia (la Trento-Malé) fino al nuovo ospedale e la permuta con Trentino Trasporti dell’area per realizzare il nuovo canile alla Vela e la stazione delle corriere all’ex Sit. «Ne parleremo a gennaio con il presidente Ugo Rossi», ha fatto sapere Alessandro Andreatta. Un incontro, quello con il nuovo governatore, che avrà in agenda le grandi partite che interessano la città capoluogo.

La mobilità innanzitutto, che non è fatta solo di metropolitana di superficie, ma anche di funicolare per la collina e - chissà, un giorno - di una funivia che colleghi Trento alle piste del Bondone. In tempi di revisione degli investimenti, quella che - ha annunciato il presidente Rossi - la giunta provinciale sarà chiamata a fare da qui ai prossimi mesi, le grandi opere diventano terreno minato. Lavorare per priorità, è il mantra di Rossi. Selezionare dunque, il che significa che bisognerà scegliere quali progetti realizzare e a quali rinunciare, se non per sempre, almeno per il momento. Ci sono i nuovi sistemi di mobilità e nuove costruzioni (una su tutte, la biblioteca d’ateneo), ma anche le partite urbanistiche a cominciare dall’area Italcementi.

Metropolitana. Lontani i tempi in cui Andreatta annunciava, a inizio legislatura, «sarò il sindaco del metrò» e prometteva entro il 2009 uno studio di fattibilità della «Val», la metropolitana di superficie che doveva attraversare la città da nord a sud in 10 minuti. Troppo costosa: si dovrà fare con meno. Il tavolo a tre - Provincia, Comune, Trentino Trasporti - ha rivaluto l’idea di sfruttare il tracciato esistente della ferrovia Trento-Malé, ipotizzando di avvicinarlo in qualche caso ai poli di interesse, come il Not, e di svilupparlo verso sud. Se il nuovo ospedale, ricorsi permettendo, sarà pronto per il 2017, il Comune è impegnato perché entro quella data ci sia anche un sistema di trasporto pubblico all’altezza.

Collegamento Trento-Povo. Ma Palazzo Thun non ha rinunciato neanche alla funicolare tra la città e Povo. «Si tratta di un investimento interessante soprattutto considerate le migliaia di studenti che ogni giorno si spostano nelle facoltà di collina», spiega l’assessore ai lavori pubblici Italo Gilmozzi. Anche questo un progetto che data ormai quasi una decina d’anni e finora mai concretizzato.

Funivia del Bondone. Si parla da decenni della funivia che porti dalla città sul Bondone, a Vaneze e Vason, progetto passato per studi di fattibilità per altro poco incoraggianti, e tuttavia inserito nell’ultimo piano della mobilità del 2009. Il Comune continua a pensare che la funivia sarebbe strategica per far vivere la montagna non solo d’interno ma tutto l’anno. Ma del masterplan elaborato da Trentino Sviluppo nel 2012 non si è più saputo nulla. La Provincia sarà disponibile ad investire?

Biblioteca d’ateneo. Un investimento su cui la Provincia si è impegnata è la nuova biblioteca universitaria. L’intesa di ottobre con ateneo e Comune - sebbene non ancora ufficializzata - ha messo in archivio dopo dieci anni il progetto firmato Mario Botta in piazzale Sanseverino (giudicato troppo costoso) e prevede di collocare la biblioteca nell'edificio in via di costruzione nel quartiere Le Albere, inizialmente destinato a centro congressi. Molte le perplessità, ma la strada sembra tracciata.

Italcementi. Sulla sponda opposta dell’Adige attende una decisione il futuro dell’ex Italcementi. La scelta di trasferire nel nuovo quartiere in destra Adige due poli scolastici, Iti Buonarroti e Pozzo (45 milioni di cui 21 a carico della Provincia) divide: critiche sono arrivate in consiglio provinciale da Rodolfo Borga (Civica), ma nella stessa maggioranza comunale le opinioni divergono. E resta anche da capire il destino degli spazi che dovrebbero essere dedicati alle Ict. Ugo Rossi ha spiegato che potrebbe essere opportuno un supplemento di riflessione: «Prima di investire bisogna essere certi che le aziende interessate a quell'area ci siano davvero».

Canile. A uno stadio più avanzato è la trattativa per poter edificare il nuovo canile alla Vela, su un’area di Trentino Trasporti a cui il Comune cederà l’area dell’attuale parcheggio ex Sit. Obiettivo: realizzare lì la nuova stazione delle corriere ricavando posti auto. Ma la mannaia della spending review potrebbe far slittare anche questo progetto in avanti.

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