il caso

Mamma e due cuccioli d'orso trovati morti in val di Tovel

Il ritrovamento in mattinata: la causa è con ogni probabilità l'aggressione da parte di un maschio adulto



TRENTO. Due cuccioli di orsi di pochi mesi e una orsa adulta, la loro madre, sono stati trovati morti in val di Tovel. La causa è con ogni probabilità l'aggressione di un maschio adulto. Durante la stagione degli amori (maggio giugno), non è infrequente che i maschi attacchino i cuccioli per eliminarli ed ottenere così la possibilità di accoppiarsi con la femmina, che può ritornare in calore in tempi assai rapidi. In questo caso l'orsa è probabilmente deceduta proprio nello scontro avuto con il maschio per la difesa dei propri cuccioli.

I referenti del Servizio Foreste e Fauna si sono confrontati sempre ieri con i colleghi sloveni, croati e scandinavi, che hanno confermato l'ipotesi dell'aggressione da parte di un maschio. La segnalazione del ritrovamento dei resti dei due cuccioli è arrivata ieri al personale del Corpo forestale, da parte di un cacciatore di Tuenno.

Due operatori si sono quindi recati sul posto con i propri cani da orso. Seguendo una traccia olfattiva i cani hanno ritrovato prima il corpo dell'orsa e quindi quelli dei due cuccioli. La carcassa dell'orsa era completamente coperta con muschio e terra, con modalità dunque assai tipiche del comportamento dell’orso, quando intende nascondere le carcasse a possibili altri carnivori interessati al consumo.

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I due cani hanno cominciato a segnalare in quel momento anche la presenza di un altro orso, in attività, presenza chiaramente avvertita anche dai due operatori, sia osservando il comportamento dei cani, sia udendo i rumori che provenivano dalla macchia, in quell’area particolarmente fitta ed impervia. I cani hanno quindi seguito un'altra traccia olfattiva, raggiungendo in breve i corpi dei cuccioli, a circa 150 metri dalla madre. I resti dei due orsetti e dell'orsa, che presentavano i tipici segni di un'aggressione, sono stati recuperati dagli operatori.

Gli elementi raccolti fanno ritenere con ragionevole certezza che la causa di morte dei tre orsi sia riconducibile all’aggressione di un maschio adulto, con ogni probabilità ancora presente in zona al momento del sopralluogo. Durante la stagione degli amori (maggio giugno), i maschi possono attaccare i cuccioli per eliminarli ed ottenere così la possibilità di accoppiarsi con la femmina, che può ritornare in calore in tempi assai rapidi. Con ogni probabilità nel caso occorso in valle di Tovel quest’ultima è deceduta nello scontro avuto con il maschio per la difesa dei cuccioli.

Pur cruento, si tratta in realtà di un comportamento frequente tra gli orsi, facendo parte dell’etologia riproduttiva della specie, benché il decesso anche della femmina accada piuttosto raramente. Il fenomeno è infatti ampiamente descritto in bibliografia (il cosiddetto "infanticidio"). I fatti rilevati sono stati anche oggetto di un primo confronto preliminare con esperti sloveni, croati e scandinavi, che hanno maturato una notevole esperienza su casi di questo genere.

Anche da loro la conferma sulla validità della ricostruzione dell'episodio. A titolo di esempio si ricorda che tra il 40 ed il 50% dei cuccioli che nascono in Scandinavia sono vittima di infanticidio, mentre solo l’1-2% delle morti registrate per le orse è determinato da aggressioni dei maschi. Va anche evidenziato che la cucciolata in questione sarebbe stata la quinta accertata quest’anno, dal momento che altre 4, per complessivi 7 cuccioli sono state monitorate nel corso delle ultime settimane nel gruppo di Brenta orientale e meridionale.

Nei prossimi giorni verranno svolte le indagini necroscopiche per confermare le cause del decesso degli orsi ed attivate le analisi genetiche per l'individuazione degli orsi morti e, possibilmente, del maschio responsabile dell'aggressione.













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