Levico, l’edilizia arriva in procura

Dal vice presidente Libardi un esposto contro l’assessore Werner Acler: «Verificate i suoi interessi»



LEVICO TERME. Un documento a firma del vice presidente del consiglio comunale Cristian Libardi, nei primi giorni di gennaio sarebbe stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Trento affinché si effettuino delle verifiche in merito a diverse situazioni riguardanti una possibile commistione di interessi privati dell’ingegnere Werner Acler nell’esercizio del suo ruolo di assessore all’edilizia privata e urbanistica del Comune.

Nel documento si scrive che «tale problema è di dominio pubblico da più di un anno ed è tangibile il diffuso malcontento per questo tra la gente ed i progettisti locali che lamenterebbero a loro dire una conduzione di stampo quasi “feudale” dell’attività edilizia sul territorio e la più che mai fiorente di imprese e professionisti molto vicini all’assessore».

Secondo la relazione che accompagna l’esposto «vi sarebbero più testimonianze che l’ingegnere e assessore Werner Acler svolga direttamente da anni la sua attività nello studio di alcuni professionisti» e ciò farebbe risultare dalla documentazione «un collegamento evidente tra questi tecnici, in quanto l’assessore ha sempre sottoscritto le concessioni edilizie di questi tecnici, ad eccezione di quelle sottoscritte dall’ex sindaco Gianpiero Passamani relative ad una sanatoria forse discutibile e ad una concessione a nome del padre».

Nell’esposto si scrive anche che «dai verbali di varie sedute di commissione edilizia sono stati espressi i pareri su varie concessioni sottofirmate dai tecnici amici dell’assessore ingegnere Werner Acler che il presidente della commissione e che oltretutto in queste occasioni non si è mai assentato alle relative discussioni ed espressioni del voto».

Uno dei tanti casi evidenziati e documentati nell’esposto verso l’assessore (e ingegnere) Werner Acler «è stato anche all’attenzione del consiglio comunale in quanto sarebbe stato il principale attore, ben oltre le sue competenze di assessore all’edilizia privata, circa i rapporti Comune - privato e anche riguardo un costruendo capannone in località Borba».

Nell’esposto vengono poi documentati tanti altri casi riguardanti sempre problematiche di tipo urbanistico in cui si evincerebbe appunto questa conduzione definita appunto «feudale» dell’edilizia privata dell’assessore Werner Acler «con - viene scritto - cittadini danneggiati e vessati nelle loro aspettative».

L'assessore Werner Acler appare scosso e decisamente sorpreso nell’apprendere dell'esposto alla Procura che lo riguarda.

«Non ne so proprio nulla - dice con voce rotta, carica d’emozione -. Cado letteralmente dalle nuvole. La prima cosa che posso dire è che mi pare un colpo basso. Mi pare davvero di essere tornato indietro di qualche mese, ai giorni del Prg e degli sms circolati in consiglio comunale che ne avevano bloccato la discussione. Ma sicuramente sono anche sereno».

E ne spiega, l'ingegnere - assessore, i motivi. «Sono un libero professionista che lavora con partita Iva, che non ha dipendenti e che ha la propria sede legale nella propria abitazione. Certo, ho collaborato con altri professionisti del posto, ma soltanto nella mia normale attività di professionista. Tra l'altro non mi occupo di progettazioni, ma principalmente di direzione lavori e sicurezza. Sono un operativo da cantiere, tanto per capirci».

Infine l’assessore Werner Acler conclude: «Da quando sono assessore all'urbanistica e all'edilizia privata non posso progettare nel mio Comune, a Levico terme, quindi, e non lo ho fatto. Ripeto, sono scorso, sorpreso, amareggiato, ma in ogni caso anche sereno». (sil)

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