«La Civica si salverà solo con il Mart»

Panizza e le risorse per la cultura: niente tagli ma nuove strategie di rete


Maddalena Di Tolla


TRENTO. Stessi soldi del passato (precisamente settantadue milioni e trecentomila euro) per il 2012 ma più azioni da mettere in campo: così sarà la cultura dell'Autonomia ai tempi della crisi. E così ieri mattina, nel centralissimo Palazzo Festi, cuore nobile del Centro culturale Santa Chiara, l'assessore provinciale Franco Panizza ha presentato alla stampa il piano d'azione programmatico per il 2012 per la competenza della cultura (l'assessore ha in carico anche la cooperazione e i rapporti con l'Europa, materie alle quali però ha riservato solo qualche accennato).

I soldi sono dunque salvi, però le attività aumentano, gli enti e la produzione culturale in Trentino crescono di anno in anno e quindi - ha chiosato l'assessore - a fronte di risorse che non calano ma non possono nemmeno crescere, si dovrà fare rete, evitare di moltiplicare i centri di spesa, usare meno per fare di più. Ad esempio la Galleria Civica di Trento, oggetto di recenti polemiche, alla quale l'assessore Panizza ha detto di riconoscere un interesse per i giovani artisti locali e un valore aggiunto su scala nazionale e anche per l'immagine del Trentino, dovrà cavarsela con i soldi del Mart.

La Provincia attualmente non ha risorse extra da metterci. Una prospettiva che Panizza peraltro aveva già delineato nelle scorse settimane dopo la decisione del Comune di "disimpegnarsi" in termini di finanziamento dalla Galleria. La frase chiave dunque sarà "fare rete", quindi dovrà ben operare il coordinamento fra soggetti di mondi affini e ci saranno linee guida, a partire dai Musei provinciali.  Tre sono le sfide individuate: mantenere i risultati ottenuti finora senza spendere più soldi, consolidare e valorizzare il tessuto di imprese culturali del territorio, garantendo competitività e favorendo le professionalità presenti (in particolare dei giovani) e infine far diventare il Trentino un luogo dove la creazione di valore attraverso la cultura sia visibile e riconoscibile.

Tutto questo sarà possibile attraverso azioni su cinque piattaforme operative, individuate come prioritarie. Piattaforma dei musei (a partire dal prossimo gioiello, il Muse), del sistema bibliotecario (con le sue 85 biblioteche pubbliche), della formazione musicale, dello spettacolo e dei grandi eventi e piattaforma dell'associazionismo culturale (con circa duemila realtà e oltre trentamila volontari). In questi cinque ambiti si attueranno sinergie, scambi di competenze, economie di scala, si scriveranno linee guida e si attiveranno tavoli di coordinamento. Il primo ad operare sarà quello tra i principali attori dello spettacolo, che avrà - ha spiegato Panizza - come centro nevralgico il Centro Santa Chiara di Trento, che da poco ha un nuovo direttore, Francesco Nardelli.

Gli interlocutori della Provincia saranno in queste operazioni certo i singoli attori operanti nei vari settori ma si cercherà di privilegiare la stesura di accordi di settore, da costruire con le Comunità di valle.

Accanto agli obiettivi sopra indicati, certo centrale sarà rafforzare, nell'ottica dell'assessorato, l'effetto positivo da ottenere dall'offerta culturale prodotta nel territorio anche nel turismo, quanto la promozione dell'identità trentina, tema da sempre molto caro a Franco Panizza. L'assessore ha citato espressamente le ricorrenti polemiche contro questo aspetto della sua gestione, affermando però che identità trentina (che a suo dire sarebbe perfino carente, a tratti) e apertura internazionale e competitività del sistema culturale non sono in conflitto.













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