Al garnì Muretto di Bertoldi le ultime ore da uomo libero: «Pareva un po’ stanco, ma era molto gentile»

«L'assassino ha dormito tranquillo»

Durante la notte a Lavarone Persico ha aggiornato il suo sito Facebook


Giuliano Lott


ROVERETO. Quando la signora Simonetta De Gobbi ha accompagnato alla stanza l'unico ospite del Garnì Muretto, a Bertoldi di Lavarone, non avrebbe mai immaginato di trovarsi a fianco un assassino. Alessandro Persico ha passato lì l'ultima notte di libertà, aggiornando il suo profilo Facebook prima di consegnarsi al commissariato di Rovereto e confessare di aver ucciso. «Una persona molto educata, gentile. Di quelle insospettabili. Con tanta gente strana che gira, non mi sarei mai immaginata che quell'uomo fosse un assassino». E' arrivato alla Pasticceria Garnì Muretto domenica tra le 15.30 3 le 16, con lo zainetto in cui teneva i due coltelli usati la notte precedente per uccidere Barbara Cuppini, la trentaseienne carpigiana dipendente della Ferrari con cui aveva una relazione da alcuni mesi. «E' uscito dalla stanza all'ora di cena e mi ha chiesto dove poteva mangiare. Gli ho indicato tre locali, lui si è fermato al primo (la pizzeria "La scaletta", sempre a Bertoldi). Poi è rientrato in camera, fino al mattino. Ha fatto colazione, ha pagato ed è uscito. M'è parso stanco, ma non sofferente». Il sospetto che Persico avesse combinato qualcosa le è venuto oltre 24 ore più tardi, lunedì pomeriggio. «E' arrivata la polizia a chiedere di lui. Poi mio figlio ha cercato il suo nome in internet e abbiamo appreso dalla rete ciò che era accaduto».  L'agghiacciante delitto nella villetta di Serramazzoni, sulle colline preappenniniche attorno a Maranello, si era consumato da neanche un giorno mentre Alessandro Persico aggiornava dalla sua stanza di Lavarone il proprio sito Facebook aggiungendo video musicali: Iggy Pop e gli Stooges (I wanna be your dog), Sonic Youth (100% e Silver Rocket) e NoFx (Drugs are good), Dead Kennedys, con stringati commenti legati in apparenza solo alla musica, ma dal significato sibillino. «Le droghe dopo tutto non fanno così male, sono buone» è una citazione dei NoFx ma anche un'affermazione inquietante se appartiene a un ingegnere al top della carriera che ha da poco ucciso a coltellate la fidanzata. E che qualche ora dopo spiegherà agli allibiti poliziotti del commissariato ogni dettaglio di ciò che ha compiuto nella villetta di Serramazzoni. «Soffro di bipolarismo, sono in cura da tempo per questa patologia» ha raccontato al sostituto procuratore Fabrizio de Angelis, prima di mostrare agli inquirenti dove aveva nascosto i coltelli. Una doppia personalità di cui Persico era consapevole, e anche i suoi amici più stretti confermano la forte sofferenza psicologica. Nel 2009 era stato denunciato per minacce, l'anno successivo venne additrittura arrestato dai carabinieri di Firenze Peretola per danneggiamento e "porto ingiustificato di oggetti atti a offendere".

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