Il restauro ridona luce agli affreschi del Seicento

A Cogolo di Peio Giuseppe Delpero ha ultimato l’intervento sulla parete nord dell’antica chiesa dei santi Filippo e Giacomo. Un’opera costata 100 mila euro


di Alberto Penasa


PEIO. Si sono conclusi a Cogolo di Peio gli importanti lavori di restauro dei dipinti murali sulla parete nord della storica chiesa dedicata ai santi Filippo e Giacomo. Grazie all’intensa e paziente opera dell’esperto restauratore di Vermiglio Giuseppe Delpero, sono tornati a splendida nuova luce i vari affreschi dipinti nel 1643 da Giovanni Angelo Vallorsa da Grosio in Valtellina.

Le numerose raffigurazioni sono inserite all’interno di riquadri definiti da cornici dipinte e collocate su due ordini sovrapposti. Nel registro superiore sono raffigurati al centro un’Ultima Cena, a destra la scena della Flagellazione e a sinistra Cristo sulla croce con ai piedi Maria e Giovanni; nel registro inferiore, iniziando da sinistra, la traccia di un precedente affresco, poi un angelo indicante l’iscrizione sottostante, quindi una Risurrezione ed infine un grande riquadro raffigurante Cristo e il Cireneo sulla via del Calvario, lungo la quale l’artista valtellinese si è rappresentato nell’atto di reggere un grande cartello con il proprio nome e la data 1643. Alle due estremità della scena vi sono: a sinistra santa Caterina reggente la ruota e sullo sfondo il suo martirio; a destra una monaca con alla spalle un paesaggio.

Nell’affresco compaiono anche gli stemmi delle potenti famiglie Migazzi e Mayr che commissionarono l’affresco. Dopo una porta che introduce alla loggia interna, vi è un ultimo riquadro con santa Barbara reggente una voluminosa torre. Sotto la cornice inferiore, sporgono tracce di un affresco precedente con teste di santi separate da motivi ornamentali di gusto rinascimentale, attribuiti ad un ottimo pittore della famiglia dei Baschenis che lo realizzò verso la fine del ‘400.

La chiesa è tra le più antiche di tutto il decanato solandro e risale certamente al XIII secolo. Fu ricostruita nel 1322, come ricorda l’epigrafe posta sulla parete settentrionale, dotata di indulgenze ed arricchita di reliquie che furono collocate nella piccola edicola, posta anch’essa sulla parete settentrionale. Fu poi rimaneggiata nel 1400, consacrata nel 1497 insieme a tre altari e riconsacrata nel 1558. La chiesa fu considerata, sin dall’inizio del secolo scorso, del tutto insufficiente a contenere l’aumentata popolazione dei fedeli. Si ritenne quindi opportuno dare inizio, nel 1970, alla costruzione di un nuovo edificio, l’attuale nuova chiesa parrocchiale di Cogolo dedicata a Maria Madre della Chiesa, che custodisse però l’antico fonte battesimale.

I lavori di restauro degli affreschi esterni della chiesa dei santi Filippo e Giacomo sono costati circa 100 mila euro, finanziati all’80% dalla Provincia e per il resto dal Comune di Peio. Particolarmente soddisfatto il parroco di Peio e Vermiglio don Enrico Pret. L’auspicio di numerosi fedeli locali è ora in un necessario intervento di restauro anche per il vicino alto campanile, dove compare l’immagine frammentaria di un san Cristoforo databile al 1370-80.













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