Il pugile al tramonto e il campione cubano incrociano le storie

L’autore sarà al Book Festival con «Mal Tiempo» Per lo scrittore paragoni con Hemingway e con Conrad


di Nicola Morandi


di Nicola Morandi

Un boxer lungo il viale del tramonto, un campione cubano. Quando le loro storie si incrociano le loro vite prendono una piega diversa. Autore di questa vicenda David Fauquemberg, che con “Mal tiempo” (Keller, 2012) sarà presente domenica 17 al Trentino Book Festival.

Fauquemberg, in che modo si è documentato sulla vita dei boxer cubani?

In occasione di diversi viaggi a Cuba ho avuto modo di visitare dei centri di allenamento a L'Avana e in piccole città di provincia, e di incontrare numerosi pugili e allenatori cubani. Ho anche assistito a molti tornei, all'estero, ai quali partecipava la squadra nazionale cubana.

Per la figura di Corto si è ispirato a un pugile vivente? Nel testo fa dei paragoni, ma vorrei sapere se ha tratto spunto da qualche pugile conosciuto.

Yoangel Corto è un personaggio di finzione, porta dunque in sé tutti i pugili che mi hanno commosso, colpito, esasperato – quelli che ho frequentato nella mia palestra di Parigi, ma ovviamente anche i grandi pesi massimi cubani come Teofilo Stevenson o Félix Savón, Ali, l'argentino Carlos Monzón, Roberto Durán.

Alla fine del romanzo mi sono fatto una domanda: chi è il vero protagonista? L'io narrante e Corto si compensano a vicenda?

Mi sono posto anch’io questa domanda! All'inizio Mal tiempo è la storia del narratore, un pugile che non ha più nulla da dire, ma l'incontro con Corto gli offre la possibilità di vivere una nuova storia; è in qualche modo il negativo di Corto, che rappresenta tutto ciò che non è mai stato.

Cosa dice a chi affianca il suo nome a “mostri” come Hemingway e Conrad?

In linea generale non credo che sia necessario, per apprezzare un’opera, riferirsi sempre ai grandi nomi della storia della letteratura. Spesso, così facendo, si mette il lettore su una falsa pista, perché se un’opera letteraria è riuscita si tiene in piedi da sola e si distingue dalle altre. Detto questo, Conrad e Hemingway sono degli scrittori che amo tantissimo, di cui ammiro il lavoro e che ho molto letto. Questa associazione è dunque lusinghiera, fintanto che non si tratta di un paragone. La scrittura di Conrad e quella di Hemgway sono estremamente diverse e io non scrivo né come l’uno né come l’altro.

La metamorfosi di Corto e dell'io narrante passa da un “mal tiempo” ad un “buen tiempo”, o il contrario?

Penso che il tempo rimanga piuttosto cattivo dall’inizio alla fine per questi due personaggi! Ma di fronte a questo Mal tiempo, Corto, che all'inizio è in preda al furore, a una volontà distruttrice, va poco a poco acquistando una sorta di rassegnazione sorridente.

Ci sono progetti letterari per il futuro?

Sto terminando di scrivere un terzo romanzo.

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