cultura

Il Mart vuole crescere e guarda ad est

La presidente del museo «in missione» a Baku per nuove partnership con le realtà culturali della capitale azera


di Paolo Tagliente


ROVERETO. «Dobbiamo aprire nuovi orizzonti, perché la cultura trentina è una straordinaria ricchezza che merita le nostre convinte attenzioni» ha detto l’assessore provinciale alla cultura Tiziano Mellarini nel corso di un recente incontro. Un’affermazione che ben sintetizza le finalità del viaggio che la presidente del Mart, Ilaria Vescovi, sta compiendo in questi giorni a Baku, capitale dell’ Azerbaigian, piccolo paese della regione del Caucaso dalle immense ricchezze. I dati, infatti, parlano di ben 800mila barili di petrolio estratti ogni giorno e di un miliardo di metri cubi di gas estratti ogni anno e tutto questi si traduce anche in una particolare vivacità culturale.

Non proprio una meta turistica di massa. Come mai a Baku?

«L’Azerbaigian è un paese in grande sviluppo, anche sul fronte culturale. La mia nomina a presidente del Mart e quella dell’intero cda da parte del presidente Ugo Rossi e dell’assessore Tiziano Mellarini è stata un segnale forte proprio in questa direzione: uscire dai confini, stabilire nuovi contatti, nuove relazioni, portare la nostra cultura fuori dai nostri confini».

Perché l’Azerbaigian?

«Credo sia importante guardare oltre l’Europa e l’Occidente in generale e andare alla scoperta di scenari ancora quasi del tutto inesplorati. Qui nella capitale azera, ad esempio, ci sono due interessantissimi musei d’arte moderna. Nei giorni scorsi ho avuto modo di visitare prima il Museum of Modern Art, accompagnata dal direttore. Una realtà davvero molto interessante creata nel 2009 dalla moglie del presidente e attualmente gestita dalla figlia Leyla Aliyeva. Ha solo cinque anni di vita, quindi, ma è già importante e ricca. Due i piani espositivi per complessivi 4mila metri quadrati in cui sono ospitate opere di giovani e talentuosi artisti azeri, ma anche opere di proprietà di Picasso, Dalì e Chagall. Poi sono stata in visita anche al centro culturale Heydar Aliyev, ospitato in una splendida struttura architettonica. Sono rimasta davvero entusiasta. Naturalmente, ho invitato i responsabili di entrambe le strutture a Rovereto e al Mart e messo le basi per importanti partnership.

Si aspettava tutto questo?

«No, è stata davvero una bella scoperta. Si tratta di due realtà stupende e anche Baku è una città in grande crescita, bella, pulita e vitale e le istituzioni stanno puntando molto anche sulla cultura. In molti ritengono che nel giro di pochi anni sarà la nuova Mosca e sono convinta abbiano ragione. Qui c’è voglia di investire, di creare nuove relazioni, c'è voglia di emancipazione, anche culturale. Il terreno ideale in cui creare contatti e relazioni, insomma. E anch’io, d’altra parte, come presidente del Mart, credo che non solo il nostro museo, ma il Trentino stesso abbiano bisogno di andare oltre i confini per farsi conoscere e confrontarsi con altre realtà. E poi è bene non dimenticare che creare nuove partnership culturali vuol dire creare sviluppo e turismo. Da ex presidente degli industriali non dimentico gli aspetti concreti di ogni progetto».

Un paese vivace e in crescita, anche se ancora sconosciuto a molti.

«Beh, sul fronte commerciale l’Italia è da tempo uno dei partner più importanti dell’Azerbaigian, se non il più importante. Oltre all’esportazione di petrolio e gas, di cui è molto ricco, questo paese importa capi d’alta moda e oggetti di lusso e anche nel campo dell’edilizia le imprese e gli artigiani italiani, da sempre famosi nel mondo per la loro bravura, stanno lavorando molto qui».













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