«Il Mart corre, la città arranca»

Il sindaco Miorandi accoglie la nuova direttrice Collu e auspica una scossa


Nicola Filippi


ROVERETO. «Il Mart nei prossimi dieci anni? Un gas naturale che si espande nella città e la reinventa, con una corresponsabilità fra pubblico e privato». Il sindaco Andrea Miorandi dà il suo «doveroso benvenuto» alla neo direttrice, Cristiana Collu. Ed esprime alcuni "desiderata": «Il Mart è una scommessa vinta, ma ora serve vincere la scommessa città-Mart».

Qualità, ascolto e dialogo.
Gli oltre 300 mila visitatori del 2011 fotografano la notorietà del Mart. «In dieci anni la scommessa Mart è stata vinta. Forse la scommessa città-Mart è ancora da vincere», ammette Miorandi. Le richieste del sindaco partono dalle stesse parole della neo direttrice Collu: ascolto e dialogo con il territorio. «Deve essere reinventato il dialogo con la città».

La contemporaneità.
Miorandi crede «molto nella proposta culturale, innovativa della contemporaneità, abbiamo creato apposta un'assessorato, per dare un messaggio di impegno della città verso lo stesso Mart».

Il futuro: ex Peterlini e palazzo Alberti. Fra la città e il Mart i piani di incontro sono «già cantierati». Ecco Palazzo Alberti: «Sarà sempre più centro espositivo, quindi luogo di incontro e non di scontro, con le istituzioni civiche, Accademia degli Agiati e Museo civico per dirne due su tutte, e lo stesso Mart». Un altro treno di aggancio con il Mart sarà l'ex Peterlini. «Parto dalle parole della neo direttrice Collu. Lei vede il museo non come un luogo chiuso, ma aperto, anche alla produzione artistica e alla possibilità di creare residenze per artisti. Non solo locali, ma anche internazionali. L'ex Peterlini deve diventare nodo di una rete internazionale di artisti che possono soggiornare nella nostra città lavorando nell'annesso laboratorio-officina. Deve diventare un incubatore di idee e di impresa, punto d'incontro tra l'arte contemporanea e l'impresa. Guardando ai giovani imprenditori».

Dimensione internazionale della città. Mart, Manifattura Domani e Polo Meccatronica rappresentano la dimensione internazionale della città, «sono un'occasione straordinaria e unica per la città di dialogare con il mondo, per accogliere imprese e persone da tutto il mondo».

Mart: non solo grandi mostre. «Non chiedo orde di turisti, in città, per le grandi mostre acchiappa-turisti. Il Mart è luogo di ricerca, di proposta di qualità. Se solo fossimo capaci di intercettare già i numeri oggi esistenti, fossero anche centomila, sarebbe un successo. Sta a noi sfruttare la loro presenza. Non è detto che quadruplicando i numeri in città cambi qualcosa».

La città deve scuotersi. «Il privato deve sapersi reinventare, l'istituzione deve fare da stimolo per un nuovo dialogo. Guardo al nuovo corso Bettini che stiamo studiando con l'architetto Botta. È una occasione straordinaria di sviluppo per una città da 40 mila abitanti».













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