Il Comune di Pergine mette in stand-by la discarica di inerti

Bloccato il progetto della Comunità di valle a Montagnaga Casagrande: «Si verifichino impatto ambientale e Traffico»


di Roberto Gerola


PERGINE. Prende tempo, la nuova amministrazione comunale perginese per la discarica di inerti a Montagnaga di Piné. Il fatto è che due terzi dell’area interessata è su territorio del Comune catastale di Viarago (e quindi Pergine) e per un terzo su territorio pinetano. Si tratta una valletta che riempita, può contenere circa 80.000 metri cubi di materiale inerte e, viene sottolineato dai proponenti, quindi non inquinante. Per altro, sempre i proponenti che vanno dalla Comunità di valle al Comune di Baselga di Piné, passando per la Curia di Trento, come realtà che condivide l’iniziativa, indicano anche le motivazioni della proposta: ricavare, una volta completata, un parcheggio a servizio del Santuario. Una struttura questa che da tempo è richiesta proprio dai custodi del Santuario per dare sfogo ai sempre più numerosi pellegrini che visitano la chiesa dedica al Redentore e alla chiesa di Sant’Anna.

La proposta di variante era stata predisposta in base alla richiesta del Comune di Baselga di Piné presentata nel 2010. Per l’individuazione della nuova area il Servizio urbanistica della Comunità aveva effettuato verifiche e approfondimenti tecnici per la verifica dell’idoneità del sito e della fattibilità geologica e idrogeologica della discarica. Un primo parere favorevole del Comune di Pergine era stato espresso nel luglio 2010. Secondo i dati emersi il nuovo sito ha una superficie di 12.000 metri quadri e un volume utile di 80.000 metri cubi, come detto. La giunta della Comunità aveva approvato il progetto nel giugno scorso, inviandone copia sia a Baselga di Piné sia a Pergine. Recentemente, il documento è approdato in giunta appunto a Pergine.

In proposito, la posizione della nuova giunta ci è stata illustrata dalla vicesindaco Daniela Casagrande. «Chiederemo una serie di delucidazioni - ci ha detto - proprio per avere maggiori informazioni prima di decidere. Si tratta della documentazione allegata alla delibera, ma anche i tempi di utilizzo della discarica, l’impatto sull’ambiente anche dal punto di vista degli automezzi che accederanno al sito». Per altro, la Comunità difende il proprio progetto sulla scorta di una serie di studi fatti e relazioni elaborate da tecnici. Progetto che si inserisce come modifica al piano di smaltimento rifiuti della Comunità (ex piano C4).

Chi è invece decisamente contrario è il Movimento 5 Stelle con Mario D’Alterio che chiede lo stralcio del progetto. Le osservazioni adottate: non si può redigere una proposta basata sulla richiesta di un privato ma da una pianificazione territoriale, la zona è frequentata da moltissimi turisti perché di pregio e occorre abbattere moltissimi alberi per scaricare inerti che potrebbero essere di dubbia provenienza.

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