Gas Radon, le Poste chiudono due uffici a Vermiglio e Rabbi

Concentrazione elevata: «Provvedimento cautelare». Filiali aperte solo un giorno a settimana


di Gianfranco Piccoli


VALLE DI SOLE. Una concentrazione di gas Radon - un gas radioattivo naturalmente presente nel terreno - tre volte superiore al limite di legge. Questo ha spinto le Poste a chiudere in via cautelare (garantendo una sola apertura a settimana, il lunedì, più un quinto giorno ad inizio mese) gli uffici di Vermiglio e di San Bernardo di Rabbi. Stessa sorte per una terza filiale, quella di Verla di Giovo, in val di Cembra, dove però la situazione è meno preoccupante: la chiusura è stata limitata a tre giorni alla settimana.

La comunicazione ai dipendenti e ai sindaci dei comuni interessata è arrivata - improvvisa - la scorsa settimana, al termine delle rilevazioni. Rilevazioni che le Poste - va sottolineato - hanno effettuato anche in assenza di un preciso obbligo di legge per quanto riguarda i locali a piano terra (c’è per gli interrati), dove si trovano in effetti gli uffici chiusi. Una volta riscontrate concentrazioni superiori ai limiti, le Poste hanno proceduto con la segnalazione al Dipartimento Prevenzione dell’Azienda sanitaria ed hanno preso tutti i provvedimenti per tutelare la salute dei dipendenti, riducendo al minimo le possibilità di esposizione al gas, ritenuto potenziale causa di tumori all’apparato respiratorio. Stringato il commento delle Poste che - tramite l’Ufficio stampa - parlano di situazione «non allarmante» e di misure «meramente cautelari».

Il sindacato è stato prontamente informato della situazione e da Lorenzo Decarli, della Uil Poste, arrivano parole di apprezzamento per il comportamento delle Poste: «L’azienda si è dimostrata molto sensibile alla salute dei lavoratori», ha detto il rappresentante sindacale.

Qualche elemento di preoccupazione in più c’è a Vermiglio, dove le Poste si trovano nello stesso edificio che ospita il Municipio: «Serve attenzione, ma non ci sono elementi per allarmarsi - commenta il sindaco, Denis Bertolini - le rilevazioni sono ancora in corso e lunedì prossimo ci sarà un incontro con le Poste per valutare la situazione». Non si parlerà, evidentemente, solo degli aspetti sanitari, visto che la chiusura dell’ufficio comporterà non pochi disagi agli abitanti di Vermiglio, costretti ad emigrare all’ufficio di Fucine o di Mezzana.

Anche Lorenzo Cicolini, sindaco di Rabbi, è stato informato la scorsa settimana: «Da un giorno all’altro ci hanno detto che l’ufficio postale sarebbe rimasto chiuso quattro giorni su cinque. Adesso valuteremo con le Poste la possibilità di trovare una soluzione alternativa, considerando anche quanto è ampio il nostro territorio comunale. La stagione estiva è alle porte e al disagio dei residenti si aggiungerà quello dei turisti. So che le Poste - prosegue Cicolini - stanno valutando anche la possibilità di utilizzare ufficio mobili». Possibilità confermata informalmente ieri dall’azienda. Gli uffici mobili in questo momento sono utilizzati anche nelle zone colpite dal terremoto in Emilia.

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