Furto a casa Malossini, un aiuto dalle telecamere

La polizia è al lavoro dopo il colpo - domenica sera - nella villa del Casteller Le modalità del colpo lasciano pensare che i ladri “sorvegliassero” l’ex politico



TRENTO. Un aiuto alle indagini sul furto nella villa al Casteller di Mario Malossini, potrebbe arrivare dalle riprese delle telecamere. Sia quelle della casa svaligiata, si quelle di altre abitazioni in zona. Una speranza, questa, per cercare di dare un’identità ai ladri che si sono mossi pare con professionalità. Hanno rovistato ovunque mettendo letteralmente a soqquadro tutte le stanze forse convinti che nella villa ci fosse del contante. Ma - ed è questo il particolare più inquietante - si sono mossi come se sapessero di aver a disposizione molto tempo. Due ore e mezza per la precisione ossia la durata - più viaggio in macchina - della partita di pallavolo della Diatec. Mario e Nella Malossini, infatti, erano al palazzetto mentre i ladri cercavano ovunque, mettendo le mani nei loro cassetti, nei loro armadi e anche nel loro letto. Un particolare, questo che fa ancor di più pensare che i malviventi non abbiano deciso casualmente di entrare in azione proprio domenica sera. Non ci sono ancora gli elementi per dire che la coppia fosse stata messa sotto controllo da tempo per capire i loro spostamenti e quindi intuire il momento esatto in cui entrare in azione. Ma forse quando, alle 17.45 di domenica sera, la coppia ha lasciato la villa in macchina, è stata seguita da uno dei ladri che, capita la destinazione potrebbe aver dato il via libera ai complici che erano appostati vicino alla villa. Una supposizione questa, naturalmente, ma che permetterebbe di capire perché i malviventi si siano presi il tempo necessario per cercare il bottino in ogni stanza della villa. E di rovistare persino del garage. Alla fine se ne sono andati con due orologi e alcuni gioielli per un valore stimato che si aggira sui 20 mila euro. Ma la sensazione è che cercassero soprattutto del denaro. E per questo hanno messo le mani ovunque, anche nello studio dell’ex presidente della Provincia rovistando fra i premi, i ricordi e le onorificenze che ha accumulato nel corso della vita.

Per entrare nella villa del Casteller si sono prima aperti un varco nella recinzione dal lato della casa che si trova vicino al bosco e poi presumibilmente con un piede di porco, hanno forzato la finestra della camera da letto. E sono stati gli infissi aperti a insospettire i coniugi al loro rientro a casa dopo la partita. E la soddisfazione per la vittoria dei trentini contro la squadra di pallavolo di Padova, si è presto tramutata in tristezza e choc.

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