IL DIBATTITO SUI SERVIZI PUBBLICI LOCALI

Fp Cgil: «Acqua e rifiuti siano gestiti dai Comuni»

TRENTO. La costituzione di una società “in-house” non è la soluzione ottimale, meglio che i servizi acqua e rifiuti restino a gestione pubblica. In attesa che la discussione sui servizi pubblici...



TRENTO. La costituzione di una società “in-house” non è la soluzione ottimale, meglio che i servizi acqua e rifiuti restino a gestione pubblica. In attesa che la discussione sui servizi pubblici locali tra i Comuni di Trento, Rovereto e della Vallagarina esca dall’impasse, la Fp Cgil torna sull’argomento, ricordando come «i referendum che hanno abrogato le norme sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali (affidamento a società miste con il privato al 40 % e remunerazione del capitale investito fino al 7%) hanno indicato una via obbligata che regge, malgrado le continue incursioni di norme e relativi pronunciamenti di (in)costituzionalità: nel rispetto della volontà popolare, i servizi pubblici locali devono essere gestiti dal pubblico». L’ipotesi di una gestione pubblica (in primis dei Comuni di Trento e Rovereto) conseguente allo scorporo delle reti idriche e del servizio rifiuti da Dolomiti Energia «appare un’operazione da sostenere con convinzione, seppure con attenzione». Le perplessità della Fp Cgil sono presto dette. Se da un lato la ripubblicizzazione della rete idrica «che ha paralizzato il Comune di Trento - con il presunto costo di 37 milioni a carico dei cittadini - non è affatto secondaria, tuttavia essa va affrontata con un punto di vista ineludibile: la gestione pubblica dei servizi, in ossequio della volontà popolare, non può rappresentare un boomerang con aggravio di costi». Ma una società “in-house”, seppure a capitale interamente pubblico, «non rappresenta la soluzione che può integrare appieno il risultato elettorale: una società di capitale ha nel proprio Dna il profitto, ovvero ciò che i referendum hanno sancito che non si può fare».Meglio altre soluzioni, «dalle aziende speciali in giù, con un occhio alle esperienze di altri Comuni d’Italia». La Fp Cgil invita Trento e Rovereto «a proseguire nella costituzione di un soggetto pubblico unico che, a partire dalla riappropriazione delle reti, sia capace di rappresentare appieno la volontà popolare espressa con i referendum, evitando una scissione che determinerebbe una sconfitta politica oltre che il depotenziamento e la frammentazione delle gestioni dei servizi pubblici locali».













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