Fiamme alla Gem: distrutti degli scaffali e danni alla struttura

L’azienda è in via Caproni e produce argani per ascensori A causare il rogo è stato probabilmente un cortocircuito



ROVERETO. Vigili del fuoco al lavoro, ieri mattina, all’interno dello stabilimento che ospita la Gem srl, al civico 18 di via Caproni, in zona industriale. Ad andare a fuoco, per cause che sono ancora al vaglio dei periti del Corpo permanente di Trento, delle grandi scaffalature su cui erano sistemati numerosi componenti necessari all’attività dell’azienda roveratana, specializzata nella realizzazione di argani per ascensore. L’allarme è scattato attorno alle 9.30 e nella sede della General Elevator Machines, questo il nome per intero dell’azienda, sono arrivati i Vigili del fuoco volontari di stanza nella caserma di via Abetone e, assieme a loro, anche i colleghi scesi dal capoluogo. Delicate le operazioni si spegnimento, non tanto per eventuali difficoltà a raggiungere la struttura, quanto per la necessità di intervenire come sempre rapidamente, ma senza danneggiare le apparecchiature e il materiale presente all’interno dello stabilimento. Alla fine, i danni, pur limitati rispetto a quelli che avrebbero potuto se l’intervento dei pompieri non fosse stato come sempre tempestivo, sono abbastanza ingenti: numerosi sono stati i componenti meccanici irrimediabilmente rovinati dal fuoco e dal calore, così come le strutture metalliche che costituivano gli scaffali, che dovranno essere smontate e sostituite. Gravemente compromessa anche una parte stessa del capannone. In particolare una vasta area costituita da componenti plastiche, deformatesi a causa dell’altissimo calore sviluppatosi durante l’incendio.

Concluse le operazioni di spegnimento, come da prassi, sul posto sono arrivati i periti per cercare di capire cosa avesse dato origine alle fiamme. nel corso del sopralluogo, gli esperti hanno raccolto elementi e compiuto alcune verifiche. Non è escluso che la “colpa” del rogo possa essere attribuita a un cortocircuito o a qualche altra causa accidentale. Pare si possa escludere, invece, l’ipotesi di un gesto doloso.

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