L’INCHIESTA

Così il nuovo ospedale rivoluzionerà la città

Due nuovi svincoli, una rotatoria e un ponte per adeguare la viabilità. L’area dovrà avere tre accessi. Il cantiere non potrà fermare la tangenziale


di Andrea Selva


TRENTO. Il nuovo ospedale del Trentino avrà tre diversi accessi, richiederà il rifacimento di due svincoli sulla tangenziale, una nuova rotatoria e un nuovo ponte sul Fersina: si tratta di una grande opera destinata a cambiare non solo i servizi sanitari del Trentino, ma anche la zona sud del capoluogo che cambierà aspetto non solo per la costruzione della nuova struttura ma anche per gli interventi sulla viabilità necessari a garantire lo smaltimento del traffico necessario a una struttura che ogni giorno sarà il punto di riferimento per cirvca 4 mila persone.

Nel bando pubblicato dalla Provincia autonoma di Trento sono contenute una serie di indicazioni per i progettisti che parteciperanno alla gara, ma anche i dubbi espressi da enti e uffici nella fase in cui si è discusso se l’area migliore per il nuovo ospedale era via al Desert (come sarà) oppure l’area San Vincenzo di Mattarello. Ecco il quadro in cui dovrà prendere forma il progetto.

Tre accessi

Il nuovo ospedale (ora ribattezzato Polo sanitario del Trentino) dovrà avere almeno tre distinti accessi, in modo che l’accessibilità alla struttura sia assicurata in qualsiasi situazione, anche in caso di problemi al traffico in uno qualsiasi dei punti attorno all’area. In particolare nel bando sono indicati come “opportuni” tre svincoli: uno per chi arriva dal ponte di Ravina (e quindi dalla provinciale Destra Adige); uno che unifichi l’attuale svincolo su via Jedin con via Sanseverino e la tangenziale; un terzo svincolo per l’accesso da nord, nei pressi della caserma Battisti che resterà in attività esattamente dov’è ora, in via al Desert.

La tangenziale

Sarà la principale porta d’accesso al nuovo ospedale, con la necessità di rifare completamente l’attuale svincolo del ponte di Ravina che non avrà più il (pericolosissimo) sovrappasso a doppio senso di circolazione. Ma il problema segnalato dai tecnici provinciali è che - qualunque sia la soluzione indicata dai progettisti, compreso l’interramento - non sarà possibile fermare il traffico durante il cantiere. Sarà invece possibile prevedere un tracciato alternativo nell’area del nuovo ospedale (ma sempre a doppio senso di marcia), stabilire chiusure parziali notturne e sarà possibile chiudere il ponte di Ravina (anche ai mezzi pubblici) utilizzando una deviazione del traffico attraverso il nuovo ponte sull’Adige al casello di Trento sud.

Nuovo ponte e ciclabili

Ci sarà un nuovo ponte sul Fersina che consentirà l’accesso al nuovo ospedale, anche con una pista ciclabile, per chi proviene da via Fersina (dove ci sono gli uffici di Dolomiti Energia). Questo nuovo ponte non dovrà interferire con i terreni militari della caserma Damiano Chiesa che rimarrà in uso all’esercito.

Ma in caso di alluvione potrebbe restare isolato La relazione del Comune: «Non c’è solo il problema di allagamento». Gli edifici saranno “rialzati”, ma con le vie sott’acqua sarebbero inaccessibili

I campi sportivi

Nell’area a disposizione dei progettisti ora ci sono anche i campi sportivi comunali, un campo da calcio e uno da softball, che potranno essere utilizzati nell’ambito del progetto, anche per agevolare il disegno della nuova viabilità. Il Comune ha comunque messo in chiaro che si attende dalla Provincia una soluzione per realizzare le due strutture in una nuova collocazione, sempre in ambito urbano.

Due piazzole per l’elicottero

Il nuovo ospedale sarà dotato di una doppia piazzola per l’elicottero, che manterrà comunque la base all’aeroporto di Mattarello, entrambe idonee per l’atterraggio dei grossi Agusta Aw139 da quasi 7 tonnellate: quella principale sarà realizzata sul tetto dell’edificio, mentre quella secondaria (detta di backup) sarà realizzata a terra.

Autobus e treni

Tutta la rete di trasporto pubblico della zona sud di Trento sarà modificata per servire il nuovo ospedale, ma c’è anche l’ipotesi di realizzare una fermata lungo la linea ferroviaria del Brennero che possa servire (attraverso una passerella) come fermata di riferimento per la nuova struttura sanitaria.













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