«Campotrentino, usiamo gli spazi per il cohousing» 

Il sindaco Andreatta in Centro storico sui criteri del Prg: si è parlato anche di anziani Ex Carbochimica, niente parco. Ma il Comune apre a un impianto di pannelli solari



TRENTO. La revisione del Piano Regolatore più che prevedere interventi radicali, detta gli indirizzi che potranno poi essere alla base del nuovo piano nel 2020. Per spiegare queste linee guida il sindaco Andreatta ha iniziato al Centro storico – Piedicastello, il tour che lo porterà in tutte le circoscrizioni in tempi decisamente stretti per far scattare dopo la presentazione in consiglio comunale, i trenta giorni a disposizione della cittadinanza per esprimere le proprie opinioni.

Cinque i punti base: Eco Trento, Trento Accogliente, Trento Accessibile, Smart Trento e Bella Trento. Le certezze sono che non ci saranno nuove aree edificabili, ma saranno recuperate quelle inutilizzate e declassificate da provinciali a comunali, quelle non fruibili per un uso comune. Su tutto la nuova Legge dello Stato che di fatto liberalizza gli utilizzi. Un esempio potrebbe essere l’area ex Carbochimica che i residenti chiedono che sia destinata a sede di quel parco pubblico che manca nel quartiere: «Anche se il tasso di inquinamento – ha detto l’architetto Stelzer – non è elevato, non si rientra nei parametri per il verde pubblico. Potrebbe però essere applicata la nuova norma dell’utilizzo temporaneo con un impianto di pannelli solari». Nel recupero delle aree a scopo abitativo si dovrà tenere in considerazione un altro aspetto: «L’assessore Zeni ha annunciato che non saranno aumentati i posto letto nelle RSA- ha rimarcato Andreatta – e non è per nulla una bella notizia per una popolazione sempre più anziana e per nuclei famigliari sempre più formati da una sola persona. Ci sono anziani che vivono in monolocali e non hanno nemmeno lo spazio per ospitare la badante o un parente per l’assistenza. La soluzione potrebbe essere il cohousing che ispirerebbe la riqualificazione dei tanti siti produttivi abbandonati che ci sono a Campotrentino». Ma anche semplificazione burocratica per il riutilizzo dell’edificato esistente, lo stralcio di tutti i progetti inattuati. «Con una operazione d’assalto per la declassificazione da provinciale a comunale per facilitare al massimo il recupero di aree e strutture inutilizzate per i troppi vincoli».

Il piano di revisione non interessa però l’intera città, ma solo le aree che ne hanno necessità. «Non interverremo sul centro storico che risponde a pieno alla esigenze, ma nemmeno sul Bondone. Per questa realtà – ha concluso Andreatta – è in fase conclusiva uno Studio di Sviluppo Territoriale che sarà presentato entro aprile per il quale abbiamo condiviso i macro obiettivi». (d.p.)













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