Boso: «Giù i costi delle campagne elettorali»
TRENTO. «Vi siete dimenticati di dire che anch'io, all'epoca, avevo rifiutato il vitalizio provinciale. Siamo stati in due a farlo e uno era il sottoscritto». Erminio Boso non dimentica la vis polemica che lo caratterizza da sempre ma certo non si tira indietro nel firmare l'appello del Trentino per la riduzione delle indennità dei consiglieri. «Sono dell'idea che uno stipendio "educato" ci voglia, se non altro perché in aula è necessario presentarsi vestiti in modo decoroso, ma certi stipendi e costi sono davvero esagerati» ricorda il leghista. Boso se la prende con la politica, con i consiglieri innanzitutto, ma anche con le categorie di «magistrati, dirigenti e funzionari provinciali: anche loro sono troppi e hanno retribuzioni esagerate». L'ex senatore del Carroccio, che ha un lungo trascorso politico, afferma di aver sempre fatto la sua parte: «Sono 20 anni che faccio politica e sono 20 anni che parlo di costi troppo alti, ora si stanno svegliando tutti ma vorrei ricordare a tutti, Dellai in primis, che sulle Comunità di valle, centri di sperpero enormi, ci si doveva pensare prima». E poi "Obelix" lancia un'idea: «Riduciamo il costo delle campagne elettorali, anche quelle locali, che costano troppo, sarebbe un modo per far calare il costo della politica».