«Andremo ben oltre il 3 per cento» 

Il leader di CasaPound, Di Stefano, ieri a Trento: «Il centro destra si dissolverà»


di Lorenzo Di Domenico


TRENTO. È arrivato ieri a Trento, in una via Marighetto blindata, il candidato premier di CasaPound Italia Simone Di Stefano, con Forze dell'ordine a presidiare ogni angolo d'ingresso alla strada per prevenire le tensioni ed i disordini che spesso accompagnano iniziative ed incontri del partito di ispirazione fascista. Di Stefano è stato accolto nella sede di Trento "Il Baluardo" da una nutrita schiera di sostenitori, davanti ai quali ha esposto i cavalli di battaglia del programma elettorale di CasaPound per le prossime elezioni: la sovranità nazionale, l'uscita da UE ed Euro, la stabilizzazione e giusta retribuzione del lavoro, la casa di proprietà, lo stop all'immigrazione ed il rimpatrio.

Di Stefano, parlando dell'apertura (durata poco) nei confronti della Lega Nord degli ultimi giorni, ha spiegato: "Abbiamo tirato un sasso nello stagno putrido del centrodestra per vedere dove andavano le dichiarazioni ed hanno dimostrato che il centrodestra non può governare e non ha intenzione di farlo. Se anche dovesse vincere queste elezioni si sfascerebbe dopo quindici giorni. Volevamo fare capire che oggi è più utile votare CasaPound per mandare un'opposizione seria in Parlamento, visto che ci aspetta un governo tecnico, di quelli brutti in stile Mario Monti. Salvini si è nuovamente messo in braccio a Berlusconi, in questo modo tradisce il voto degli elettori".

Parlando invece del 3% necessario al suo partito per entrare in Parlamento ha sottolineato: "Se continuiamo così e fino al 4 marzo si parla solo di CasaPound il risultato lo possiamo anche triplicare, possiamo fare molto più del 3%. Siamo felicissimi di avere una controparte che ci fa questa pubblicità. In qualunque trasmissione televisiva stanno parlando di CasaPound, non fanno parlare CasaPound ma per noi non è un problema perché la gente si informa da sola e stiamo crescendo a dismisura".

A proposito degli scontri che stanno avvenendo un po' in tutta Italia ha commentato: "Noi non abbiamo avuto scontri con i centri sociali. Alcuni centri sociali hanno cercato di assaltare le nostre iniziative: è un clima creato ad arte dai centri sociali e montato dai media per spaventare gli italiani, per convincerli che forse è meglio votare i vecchi partiti oppure per fare ingoiare un governo tecnico".













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