Alphacan, in esubero un quarto dei lavoratori

La Kem-One vuole trasferire in Francia un reparto: a rischio 30 posti su 118 Ma vuole anche investire e innovare. Il sindacato: situazione complessa


di Matteo Cassol


ALTO GARDA. Trenta esuberi in vista, all'Alphacan di Arco. Lo hanno comunicato i vertici della multinazionale (con in testa l'amministratore Lucio Luciotti) ai rappresentanti di Filctem Cgil (Mario Cerutti), Femca Cisl (Marco Ravelli) e Uiltec Uil (Alan Tancredi) in un incontro svoltosi nella sede di Confindustria a Trento in cui sono state illustrate le prospettive future dello stabilimento arcense. La notizia non è stata accolta certo di buon grado dai 118 dipendenti, che - riuniti ieri pomeriggio in assemblea - comprensibilmente hanno espresso preoccupazione e sconforto per la vicenda: a rischio è più di un quarto dei posti. I lavoratori erano già in allarme per la ventilata cessione della proprietà della divisione profili pvc dal gruppo Kem-One alla cordata composta dal gruppo chimico franco-austriaco Donau Chemie e dal fondo di private equity statunitense OpenGate Capital: in realtà la "mazzata" è arrivata prima e a prescindere dall'eventuale ufficializzazione del passaggio di mano, con i dirigenti Alphacan che hanno annunciato un progetto di ristrutturazione. Il piano prevede, nell'arco di 12 mesi, la chiusura e il contestuale trasferimento in Francia di un reparto produttivo (quello di estrusione, 30 dipendenti), il potenziamento dell'attività di rivestimento (finitura estetica) per recuperare marginalità con un investimento di 420.000 euro e l'avvio di una nuova linea per fornire profili satinati e verniciati che utilizzerà una tecnologia innovativa per lo stampaggio dei profili, con un investimento di 200.000 euro. Inoltre, è prevista la partenza di un progetto di ricerca e sviluppo (800.000 euro) per l'attivazione di un prototipo di stampaggio interno e di personalizzazione dei profili da attuare entro il primo trimestre 2015. In questo contesto, si genera appunto un esubero occupazionale di 30 unità. Rispetto a ciò l'azienda ha dichiarato la propria disponibilità a predisporre un piano sociale di gestione degli esuberi.

«Si è creata una situazione complessa - afferma Mario Cerutti, Filctem-Cgil - che coinvolge in contemporanea il processo di cessione e l'avvio di una ristrutturazione, il tutto in un momento di crisi. All'azienda abbiamo chiesto di conoscere nel dettaglio il piano industriale futuro e di discutere nel merito degli esuberi al fine di ricercare le soluzioni migliori, anche sotto il profilo degli ammortizzatori sociali, a tutela dell'occupazione. A questo punto si ritiene opportuno anche un coinvolgimento dell'assessore Olivi e allo scopo invieremo, unitariamente, una richiesta di incontro».

«Il ragionamento con l'azienda - commenta da parte sua Alan Tancredi, Uiltec-Uil - è appena iniziato e ovviamente i lavoratori sono confusi e incerti. Si tratta dell'ennesima dichiarazione di esuberi in Trentino, con una deriva inarrestabile della situazione industriale e continue perdite occupazionali e retributive. La Uiltec è molto preoccupata per questa spirale negativa».













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