TRENTO. Ha 88 anni ma l’idea di percorrere a piedi, di notte, la distanza fra lo Sporting hotel (dove aveva trascorso una piacevole serata in compagnia degli ex colleghi di lavoro) e casa sua, in via Menguzzato, non la spaventava. Assolutamente. Quasi tre chilometri che la signora era pronta ad affrontare con quel piglio intraprendente che, chi la conosce, giura che la contraddistingue e che il passare degli anni non ha fatto venire meno. Ma è stato durante la «passeggiata» che la donna è stata aggredita e rapinata. E ora l’anziana è ricoverata in osservazione breve al Santa Chiara con una brutta frattura e una prognosi di tre mesi.

Su questa storia stanno facendo luce gli investigatori della squadra mobile. Perché c’è un uomo denunciato per il borseggio, ma la sua posizione è ancora al vaglio: lui si dichiara assolutamente innocente e ha detto di essersi avvicinato alla donna solo per riportale la borsa e aiutarla.

Ma facciamo un passo indietro per ricostruire i fatti. L’88enne, dopo la cena con gli ex colleghi della Regione, aveva deciso di tornare a casa piedi. L’ultimo autobus era partito e quindi lei aveva scelto di camminare. Arrivata all’inizio del cavalcavia di via Degasperi, invece di proseguire, ha preso la strada a destra, arrivando così in via San Pio X. Qui è stata raggiunta da dietro da qualcuno - un uomo ha raccontato agli agenti della volante, i primi ad intervenire - che l’ha spinta per terra e le ha strappato dal braccio la sua borsetta. Una rapina avvenuta qualche minuto dopo le 1 alla quale, pare, non ha assistito alcun testimone. L’anziana, ferita e sanguinante, è stata soccorsa da alcuni ragazzi che stavano passando in macchina nella via. E quando l’hanno vista, si sono fermati e hanno chiamato il 118.

L’anziana (che nel pomeriggio di ieri è stata sentita anche dal sostituto procuratore e dagli investigatori) ha raccontato che la stessa persona che l’ha aggredita e derubata è poi tornata restituendole il maltolto per poi scappare di nuovo. E quando i poliziotti hanno visto, a qualche metro di distanza, un uomo correre via, lo hanno inseguito e quindi fermato. Si tratta di un nigeriano di 24 anni che abita in quella zona e che ha reagito contro gli agenti strattonandoli. E una volta nella «pantera», ha colpito più volte il divisiorio con la testa e quindi a forza di calci ha danneggiato (non si apre più) anche una delle portiere posteriori. Per lui è quindi scattato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e per danneggiamento. Cose che ammette di aver fatto (e ha chiesto scusa) mentre nega di aver avuto qualcosa a che fare con l’aggressione e la rapina all’anziana. Ed è per chiarire questo aspetto che sono ancora in corso le indagini. Indagini nelle quali il nigeriano - in regola con il permesso di soggiorno - ha un ruolo, quello di indagato. Per cercare di aver maggiori informazioni, la vittima dell’aggressione è stata ascoltata anche ieri pomeriggio e nel colloquio ha confermato esattamente le sue parole. Resta la particolarità dell’atteggiamento del rapinatore che dopo aver strappato con forza la borsa dal braccio della donna ed essere spaccato, ritorna sui suoi passi per restituire il bottino. ©RIPRODUZIONE RISERVATA