Mercato trasferito in via Dante, Chiesa difende la scelta 

L’assessore risponde alle critiche mosse dagli ambulanti «Nessuna penalizzazione, ognuno faccia la sua parte»



ROVERETO . Cerca di disinnescare le polemiche, l’assessore Ivo Chiesa, chiamato in causa da alcuni dei 92 ambulanti del mercato settimanale, scontenti del trasloco che ogni martedì fino al 10 gennaio, a partire da domani, porterà le loro bancarelle dal centro storico a via Dante, Borgo Santa Caterina e via Campagnole. «Posso capire che qualcuno esprima contrarietà, ma bisogna fare un ragionamento più ampio, che faccia incontrare dove possibile gli interessi di tutti. È interesse di tutti infatti che il Natale roveretano funzioni: dei cittadini ma anche delle realtà economiche che ci lavorano, comprese quelle turistiche. Da parte mia, trovo doveroso cercare di favorire una continuità del mercatino natalizio sotto qualche formula ancora da individuare, e ho dato per questo la mia disponibilità. Certo, ognuno deve fare la propria parte e saper rinunciare a quello che pare un diritto acquisito in nome di un interesse collettivo. Credo, peraltro, che la collocazione su via Dante sia tutt’altro che penalizzante dato che il mercato settimanale finisce per completare assieme a quello natalizio una sorta di “anello” che permette di visitare entrambi in piena continuità. Il fatto che si prolunghi su Borgo Santa Caterina e via Campagnole è diretta conseguenza della volontà di tenere aperta la possibilità per il mercatino di Natale di continuare a svolgersi negli stessi luoghi, vie e piazze del centro storico, qualora si trovi un accordo tra categorie e la Everness di Agostino Carollo. Le affluenze dei due mercati, essendo attigui, si alimentano anzi a vicenda. Via Dante inoltre, con l’attuale sistemazione che per il Comune è stata un forte investimento, si presta anche più di prima ad accogliere le bancarelle del mercato ed è già diventata area di passeggio. Tuttavia siamo anche pronti, e l’ho già spiegato, a revocare l’ordinanza qualora non ci sia modo di prolungare il mercatino di Natale, in maniera da abbreviare il disagio degli ambulanti del martedì». Il ruolo di Chiesa, del resto, è delicato. Stretto tra la necessità di far funzionare la complessa macchina del Natale, quest’anno per la prima volta assegnata a un soggetto diverso dal Consorzio InCentro, e la necessaria convivenza di tutte le realtà che lavorano nel commercio e nel turismo, oltre che fronteggiare i malumori dei cittadini, si è anche proposto di trovare soluzioni per prolungare il mercatino natalizio, a fronte delle richieste delle categorie, Uct e Apt in testa, che ritengono la chiusura programmata per il 24 dicembre un grossolano errore di valutazione, dato che il target del Natale roveretano sono soprattutto le famiglie (le scuole chiudono solo due giorni prima) e che tutti gli altri mercatini del Trentino chiudono il 6 gennaio.

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