le restrizioni

“Troppi comportamenti irregolari in zona rossa”, l’ordinanza scatta in tutto l’Alto Garda

Vertice fra Comuni e polizia locale: anche le altre municipalità, assieme a quella rivana, hanno deciso di adottare il provvedimento che vieta il consumo di cibi e bevande all’aperto



ALTO GARDA.  Le altre municipalità dell’Alto Garda si sono unite a quella rivana firmando pure loro l’ordinanza che vieta il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. Una decisione giunta al termine di un incontro fra l’associazione ristoratori Alto Garda e Ledro, con il presidente Paolo Turrini, e i rappresentanti della polizia locale, con l’intento di trovare una soluzione ai troppi comportamenti irregolari ravvisati in questi giorni di zona rossa.

L'ordinanza è stata quindi approntata dalla Polizia locale, che l’ha inviata, oltre che al Comune di Riva, anche ai Comuni di Arco, Nago-Torbole, Dro, Tenno e Drena, così che ogni sindaco la firmasse per il territorio di sua competenza. “Questo – sottolineano le amministrazioni - in considerazione del momento molto difficile e delicato, in cui la pandemia preoccupa e in cui, a fronte dell’istituzione della zona rossa, si assiste a molti comportamenti non idonei”.

L’ordinanza non fa che ribadire e sottolineare quanto già stabilito a livello nazionale, ovvero che nelle zone rosse “è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie, ecc.) e nelle loro adiacenze”, e che “l’ingresso e la permanenza negli stessi da parte dei clienti sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio. Non sono comunque consentiti gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali”.

L’ordinanza stabilisce inoltre che la vendita d’asporto deve essere effettuata solo in contenitori monouso chiusi o incartati, e che le attività che svolgono vendita da asporto sono tenute a esporre al pubblico la presente ordinanza in maniera visibile, non cambia di fatto le misure vigenti, ma vuole “dare certezza agli operatori economici e ai cittadini sulle regole da seguire -come si legge nel testo-, favorire un più diffuso rispetto dei divieti e degli obblighi vigenti, e comunque agevolare i controlli e l'accertamento delle eventuali violazioni”.













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