La Polizia locale è rimasta senza il suo comandante 

Sicurezza. L’incarico di Flavio Lucio Rossio cessa con la fine mandato del sindaco di Pergine capofila del consorzio tra 8 Comuni dell’Alta Valsugana. I dubbi di Levico sulla sua riconferma


Beppe Castro


Pergine. Tra i tanti incarichi dirigenziali del Comune di Pergine che scadono con il mandato del sindaco, c’è anche quello del comandante del Corpo intercomunale di Polizia locale Alta Valsgana Flavio Lucio Rossio in servizio dal 2018. Dunque a partire dal 21 settembre il corpo, che comprende oltre al Comune di Pergine, che è capofila, anche Levico Terme, Baselga di Piné, Caldonazzo, Calceranica, Tenna, la Vigolana e Palù del Fersina, sarà retto provvisoriamente dal vice comandante Andrea Fontanari.

La scelta ai prossimi sindaci

Il dottor Rossio peraltro è dipendente del Comune lombardo di Melzo a tempo indeterminato ed è attualmente in aspettativa. La nomina del comandante del Corpo Intercomunale della Polizia locale, come è corretto e logico che sia, sarà concertata e condivisa dal futuro sindaco di Pergine con tutta la conferenza dei sindaci della gestione associata Cipl che si insedierà non appena saranno rinnovate tutte le sei amministrazioni comunali su otto che sono in scadenza. La conferenza dei sindaci, considerato che il prossimo contratto potrà avere la durata di cinque anni valuterà anche le modalità di scelta e di selezione del comandante. In pratica quasi sicuramente non ci si limiterà alla nomina del comandante attingendo da una graduatoria ma è assai probabile un concorso. Naturalmente la parola spetterà agli otto sindaci del Consorzio.

Tanti scenari aperti anche quella che porterebbe a un Rossio bis, ipotesi però che non sembra avere il sostegno di alcuni sindaci. E’ una certezza infatti il “niet” a Rossio del primo cittadino di Levico Terme Gianni Beretta che non ha mai nascosto di non essere soddisfatto della gestione del servizio svolto nel centro termale dai vigili urbani.

I dubbi di Levico

L’amministrazione comunale levicense tra l’altro lo scorso mese di agosto si è unita al coro di protesta dei residenti della via Garibaldi scesi in strada per manifestare il loro malcontento per il mancato controllo della strada più vecchia di Levico. «Basta alle macchine che sfrecciano tutto il giorno ad alta velocità nonostante i divieti e la Ztl. Attraversare e camminare diventa molto pericoloso servono più controlli e maggiore presenza di vigili urbani. Tale situazione oltre a determinare una ingiustificata e fattuale “deroga” alle prescrizioni della Ztl, rappresenta una circostanza di intollerabile disagio e mancanza di sicurezza. Aspettano il morto prima di intervenire?». Questo il messaggio diffuso all’unisono dai residenti della via Garibaldi. Il sindaco di Levico Beretta in più occasioni ha ribadito un concetto chiaro: «Così come è gestito adesso il controllo del territorio non va bene. Per una cittadina come la nostra che ha dei flussi turistici importanti, il servizio attuale della Polizia non è adeguato, quindi o si stravolge l’attuale convenzione dove Levico ottiene più vigili e viene controllata meglio o senza delle precise garanzie a fine anno potremmo anche fare le nostre valutazioni e decidere di abbandonare il Consorzio e seguire altre strade». Strappo che quasi sicuramente non ci sarà senza la presenza a capo della Polizia intercomunale Alta Valsugana di Rossio che pare tra l’altro non abbia il consenso anche di altri sindaci del Consorzio. Ad oggi sembra azzardato insomma ipotizzare un Rossio bis.













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