« Faustone, un grazie infinito per tutto quanto mi hai dato»

Pergione. E’ morto nei giorni scorsi Fausto Tonolli originario di Rovereto che ha trascorso la sua vita a Pergine, prima come paziente dell’ospedale psichiatrico e poi ottenendo un onesto lavoro che...



Pergione. E’ morto nei giorni scorsi Fausto Tonolli originario di Rovereto che ha trascorso la sua vita a Pergine, prima come paziente dell’ospedale psichiatrico e poi ottenendo un onesto lavoro che lo ha reso autonomo e fiero di sé come fattorino sapendosi guadagnare ben volere e rispetto da parte di chi lo ha conosciuto. Valerio Fontanari ha lavorato all’ospedale psichiatrico e conosciuto molto bene Fausto, che lo ricorda con una lettera al Trentino. Eccola.

«Ciao, Fausto. Era il 1977 quando arrivasti al manicomio a causa di una disputa violenta che avevi avuto con due carabinieri in quel di Rovereto dove avevi vissuto fino allora pacificamente con la tua mamma.

Quando sei arrivato ci siamo conosciuti fin da subito perché hai frequentato il servizio riabilitativo “il tempo libero” che avevo messo in piedi da poco. Per me sei sempre stato non solo un mio paziente ma un amico e “collaboratore” nell’accudire tanti pazienti che sapevano dare entusiasmo e tante soddisfazioni a tutti e due.

Ti sei adeguato all’istituzione manicomiale diventando nel tempo un personaggio importante, rispettato, apprezzato e riconosciuto per la tua dolcezza e disponibilità verso tutte le persone che incontravi dai pazienti, al personale di assistenza, ai medici, agli amministratori e a persone di ogni genere che giravano nell’istituzione.

Hai sempre aiutato tutti con il tuo inconfondibile spirito altruista, facendo anche dei lavoretti a casa degli infermieri per passare qualche bel momento in libertà, gustando anche quei piatti prelibati che in ospedale difficilmente potevi ricevere e guadagnando qualche misero soldino, che hai sempre saputo ben custodire aiutando anche la tua mamma.

Nella tua semplicità hai conosciuto tante persone che nel tempo ti hanno tanto ammirato, e ti sei sentito un loro concittadino perginese a tutto tondo, anche se la tua casa e la tua mamma erano lontane.

La mamma ti veniva spesso a trovare e facevate delle belle passeggiate nel parco, ma poi alla sera lei tornava a Rovereto e tu invece rimanevi sempre in ospedale.

Non dimenticherò mai la tua frase storica “meglio essere fra i primi qua dentro che essere fra gli ultimi fuori”, e così sei sempre stato rispettato.

Dopo essere stato dimesso, sei stato assunto dall’Azienda Sanitaria diventando un apprezzato e ben voluto fattorino e hai raggiunto così la tua piccola e meritata pensione. Ora avresti potuto finalmente vivere una vita da cittadino perginese libero, conosciuto e rispettato da tutta Pergine, ma purtroppo te ne sei andato così drammaticamente, proprio come altrettanto drammaticamente sei arrivato a Pergine nel 1977.

Ciao, Faustone, grazie di tutto quello che hai dato a tante persone e che ti sei portato via in silenzio come hai sempre fatto. Mi conserverò dentro un grande e caro ricordo di te, e ti ringrazio per tutto quello che ho ricevuto da te dal punto di vista affettivo e umano ma anche per le opportunità che mi hai dato per la mia crescita dal punto di vista professionale.

Il tuo amico Valerio Fontanari».















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