Cembra, in piazza la sagoma del trenino

CEMBRA-LISIGNAGO. In piazza Zanotelli a Cembra è comparsa la sagoma del treno dell’Avisio. Posizionata martedì, rimarrà fino al 28 agosto, proprio di fronte a palazzo Barbi che è la sede della...


di Daniele Erler


CEMBRA-LISIGNAGO. In piazza Zanotelli a Cembra è comparsa la sagoma del treno dell’Avisio. Posizionata martedì, rimarrà fino al 28 agosto, proprio di fronte a palazzo Barbi che è la sede della Comunità di valle. In questa torrida estate del 2018 il tour delle sagome ha sinora toccato la val di Fiemme, per un’iniziativa informativa voluta dall’associazione Transdolomites. I luoghi non sono scelti a caso: per esempio piazza Zanotelli è il posto dove si doveva costruire la stazione locale della tramvia, secondo un progetto del 1905. Mentre si sta progettando – con i fondi ricavati dagli oneri di concessione della diga di Stramentizzo – una pista ciclabile che costeggerà proprio l’Avisio fino a Trento, un occhio particolare qui in val di Cembra lo si mantiene anche sulle altre forme di trasporto. In fondo proprio a Cembra si festeggia ogni anno, in maggio, la giornata della mobilità.

E sempre da Cembra si guarda con un certo interesse ai progetti virtuosi, come l’interramento della ferrovia Trento-Malé a Lavis: la nuova stazione è già stata pensata come un centro di interscambio, ma altra cosa sarebbe poter scendere non con l’auto o la corriera, ma con il trenino dell’Avisio. Oggi il progetto sembra ancora lontano, alla stregua di una bella ostinazione portata avanti dagli uomini delle valli. Ma le sagome servono a ricordare che non è solo questo: un progetto ci fu davvero in passato, scritto dagli ingegneri viennesi Josef Stern e Franz Hafferl. Gli studi per il primo tratto (da Lavis a Cavalese) terminarono nel 1904, mentre il secondo tratto (da Cavalese a Moena) fu pronto, almeno su carta, nel 1905. Ai tempi un comitato – formato anche in quel caso da cittadini delle valli – difese l’opera, fino a quando il sogno si arenò con l’avvento della Grande guerra. Ma la presenza oggi delle sagome fa capire che il passato non deve restare per forza e sempre nei libri di storia. L’associazione Transdolomites ha finanziato studi di fattibilità per riportare all’oggi i sogni del passato e darne concretezza: progetti appoggiati «almeno a parole» da tanti politici, come diceva Massimo Girardi, il presidente dell’associazione, al Trentino nell’edizione del 15 giugno. E così, per ora, ci sono solo i tanti discorsi e appunto le sagome. Ma in fondo le elezioni provinciali sono alle porte: parlarne adesso – anche solo chiedendosi cosa sia quel trenino di cartone in piazza Zanotelli – ha per Transdolomites ancora più senso.













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