«Sempre con lo sguardo verso bisognosi e deboli» 

Il funerale di Ilario Bez. Ieri a Moena una folla commossa all’ultimo saluto all’ex sindaco Il figlio Franco: «Ti ricorderemo per la tua disponibilità ad accompagnare i malati a Lourdes»


Gilberto Bonani


Moena. Una grande folla, tra cui spiccavano le penne nere degli alpini, ha salutato Ilario Bez, uomo della comunità. In tanti sono arrivati da Fiemme e da Fassa per rivolgere un commosso commiato a un ex amministratore (quattro volte sindaco) ma, soprattutto una persona che si è sempre fatto carico del bene comune. «Grazie papà per tutto quello che hai fatto per noi. Ti ricorderemo per tanti gesti ma sopratutto per la tua disponibilità ad accompagnare i malati a Lourdes» ha detto il figlio Franco nell’ultimo saluto al padre. Concetto rafforzato da Anna Maria Dariz a nome dell’Ospitalità Tridentina che ha sottolineato l’attenzione del defunto nei confronti di malati e deboli.

Il sindaco Edoardo Felicetti si è soffermato sul lungo impegno amministrativo di Ilario Bez che si coniugava strettamente con quello sociale, culturale e sportivo. «Un esempio forte – ha detto – lontano dal tornaconto personale, determinato, ma sempre pacato nei toni e rispettoso dei ruoli». Il parroco don Enrico Conci nell’omelia parlato dello «stile» della vera politica che non si limita a gestire la cosa pubblica da contabile ma ha uno sguardo orientato al bene comune, alla difesa dei deboli e dei bisognosi. Il celebrante ha invitato i presenti a non rifugiarsi nella classica domanda «ma chi me lo fa fare?» bensì a prendersi cura generosamente della comunità seguendo l’esempio di Ilario che non ha mai evitato l’impegno.

I tanti amici che portavano orgogliosamente la penna nera e il gagliardetto hanno recitato la preghiera «dell’amico alpino che sei andato avanti» ricordando la partecipazione e le tante manifestazioni di amicizia donate durante il suo lungo sodalizio. Tra i partecipanti politici, amministratori di oggi e di ieri che hanno voluto testimoniare di persona la considerazione verso una persona che ha vissuto tra e per la gente.















Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs